lunedì 13 dicembre 2010

IL PARCO GIOCHI

Dancer in the park.
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Il parco  meraviglioso. Un immenso polmone verde nel cuore della città sempre pieno di mamme con i loro pargoletti, studenti intenti a leggere sulle varie panchine o distesi nei loro plaid Ikea nel pratone, punkabbestia con i loro cani punkabbestia, pieni di birre e odori sgradevoli, gente in bici o che corre su e giù per le viettine adiacenti ai vari prati, tutti rigorosamente in tuta Adidas e I-pod. Si insomma come in tutti i parchi del mondo.
E' una città pretenziosa questa. Pretenziosa come il suo parco... Ma non mi sembra il caso di star qui ad elogiare parco, alberi, foglie e quant'altro visto che non me ne pu˜ fregar di meno. E poi io non sono Banana Yoshimoto, quindi. Oddio!! Non avete mai letto un suo libro?
Per carità, un grande talento lei, nulla da dire. Ma se proprio volete conoscere la sua opera è giusto avvisarvi. Potreste invecchiare leggendo la descrizione che fà (ahimè spesso nei suoi libri) di una foglia che cade dal ramo e poi si poggia con grazia sul suolo, certo tutto accade in una giornata dove non c'è vento, e questo rende tutto molto più slow. 
Se cercavate una spiegazione al suo "Sonno Profondo".... io ve l'ho appena data. 
Ok? Dicevo? Ah! Si, il parco...
La gente va al parco fondamentalmente per rilassarsi ed io non faccio eccezione. 
Non è proprio il modo più classico il mio ma vi assicuro che si, mi rilasso. 
Tanto. 
Ricordo la prima volta che ci misi piede grazie ad un pic-nic tra amici. Fu proprio quel giorno che il mio amico D. mi chiese se volevo esplorare una zona particolare del parco e me lo chiese con uno strano ghigno a cui non riuscii a dire di no. 
Io e D. ci allontaniamo dal gruppo con la scusa della passeggiata e ci dirigiamo verso il battuage, solo che una volta arrivati a destinazione lui mi dice: 
"Hai 30 minuti a disposizione! Ci vediamo qui allo scadere del tempo, vai sempre dritto e divertiti!". 
Ecco quella zona che solo dopo ribattezzai Fashion Stage, perchè solo dopo mi resi conto che tra tutte le zone era/è quella che faceva/fa da vetrina ecco... succede tanto nel Fashion Stage, ma non tutto. 
Insomma la zona di cui parlo era, ed  tutt'ora divisa in due parti. D. non aveva ancora finito la frase che si era già quasi dileguato, verso la zona A. Non mi restava che andare nella zona B, quindi... sempre dritto. 
Incontro subito due adorabili checchine che mi chiedono quasi in coro: 
"Scusa, per la Madonnina?". 
La Madonnina, ovvio, altro non è che una statua sita al centro della zona A, ma io non lo sapevo e fù così che in automatico risposi:
 "Non è a Milano?"
... e rimasi un paio di secondi con il viso perplesso guardandoli andar via. 
Ridevano come delle disperate. 
Solo dopo capii il perchè.
Bisognerebbe far sapere al Papa dell'esistenza di questa statua, che secondo me un po' ci protegge, ma magari in un altro momento. 
Lo sanno tutti che sono devoto e non è uno scherzo. Per i vari commenti vi rimando al titolo del mio Blog.
Cammino un po' e mi accorgo che i vari personaggi che becco si infrattano tutti nello stesso punto. 
Vuoi vedere che c'è una festa? 
Seguo il popolo. 
Quanta gente! 
E chi sapeva dell'esistenza di questa discoteca immersa nel verde e senza musica. 
Tengo a precisare che fino ad allora l'esperienza parco per me ero solo notturna, mai mi sarei immaginato che alla luce del sole avrei potuto trovare un posto a due passi da casa dove giacevano indisturbate delle DarkRoom piene di foglie e che soprattutto non necessitano del pagamento di un biglietto per l'accesso. E poi visto che posso dire di esser stato giovane anch'io lo confesso. Ero molto, ma molto timido. Forse anche un po' impaurito. Ma non codardo, ecco, e dopo un bel respiro mi son messo da solo ad esplorare le varie aree. 


Primo incontro. 
(Il mio futuro migliore amico).
Un tipo tutto nudo con i capelli lunghi e bianchi che si incula un ragazzo. Il ragazzo  piegato a novanta con i pantaloni abbassati e mentre il tipo dietro lo monta alla grande lui fa dei versi assurdi che mi provocano delle risate che a stento riesco a trattenere. Giuro che  stata l'unica volta in cui mi son fermato a guardare due mentre scopano solo per il gusto di ridere. 
Finiscono. 
Si ricompongono e il ragazzo viene verso di me, che peraltro non ero l'unico spettatore, e mi dice con una voce nasale potentissima ed un forte accento meridionale: 
"La prossima volta invece di guardare puoi contribuire se vuoi. Siamo quà apposta, no?".
Mi strizza l'occhio e se ne va. Quella voce non la scorderò mai... men che meno adesso che dopo anni, e sono convinto che lui manco si ricorda di questo episodio, lui che si chiama G.  diventato uno dei miei migliori amici
(... o forse  meglio dire compagni di merenda?). Ad ogni modo io continuo ad esplorare e mi accorgo subito di un festino a cui prendono parte 3 persone, giusto a pochi metri di distanza. 

Secondo incontro.
(Il Chiatto, il Vecchio e il Ragazzino).
Il chiatto è seduto su una specie di roccia completamente nudo, la testa in alto e geme come una donna che sfrutta gli ultimi anni pre-menopausa. Sotto di lui in piedi ci sono un vecchietto basso e un ragazzo dall'aria un po' hippy che succhiano a vicenda il cazzo del chiatto. Se lo passano di bocca in bocca mentre ad intervalli giocano con i suoi capezzoli (del chiatto) che dopo un po' viene in bocca ad uno dei due pagetti. Si riveste in fretta e furia e sparisce mentre i due rimangono lì e si menano i cazzi a vicenda. Di fianco a me un ragazzino con gli occhi verdissimi mi guarda ma non fa nessuna mossa. Decido di continuare il mio giro con la speranza che mi segua, anche perchè ormai son bello che eccitato e non sarebbe male come primo trofeo. E' veramente carino. Non mi segue. Scoprirò col passare del tempo che va solo con i vecchi. Ti pareva! Bene!
Andiamo avanti

Terzo incontro.
(Santa Claus)
Due tipi dietro un albero si slinguano in maniera dura e si strusciano mentre un vecchio viscido da lontano li guarda e si continua a toccare il pacco in maniera ossessiva. I due cominciano finalmente a spogliarsi e la cosa si fa calda calda, solo che intanto il viscidone si fa venire la brillante idea di avvicinarsi a me intanto che continuava a toccarsi sto pacco! Adesso è proprio di fianco a me e mi guarda ripetendo a ruota continua :
"Voglio venire! Voglio venire! Voglio venire!!!". 
Che tenero!
Se non fosse che ad occhio e croce ha tipo 90 anni e li porta pure male, ecco io in quel momento non so perchè ma, visualizzo nella mia mente la scena di un film che vidi anni prima. Sono quasi 5 secondi di scena ma di una potenza impressionante. La scena più struggente in assoluto di quella mezza sega di film che  "Nothing Hill". Ecco a cosa serve il cinema. Serve a farti uscire con classe e dignità da qualsiasi situazione. In un attimo divento la Giulia Roberts de noantri. I miei capelli per magia si allungano e diventano rossi, guardo il nonnino in faccia e ripeto con voce pacata, quasi sofferente "Sono tentato ma... No!". Sorriso di circostanza. Arrivederci e grazie.
Ecco il telefono squilla proprio ora mentre mi allontano da Babbo Natale. D. ha già dato e mi aspetta.
"Sbrigati troietta!"
Vado. 
Veramente a malincuore. 
A volte il tempo vola. 
Per un attimo ho creduto di essere Alice nel paese delle meraviglie. 
Questo è quello che pensavo di me ai tempi. Naturalmente come in tutte le cose c'è sempre il bisogno di fare una certa gavetta e maturare esperienza. 
Io l'ho fatto.
Oggi SONO Alice nel paese delle meraviglie.

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