sabato 12 febbraio 2011

DodiciDueDuemilaUndici.

RUBRICA DI DANILA PROSERPIO...
...che sta seguendo la dieta a zone.
(Prima Parte)

Una settimana di dieta ed ecco l'effetto collaterale che mi aspettavo. No, non mi sveglio di notte per succhiare surgelati ne' sento (per ora...) l'esigenza di mordere arti di passanti e colleghi al lavoro. Varco meccanicamente la soglia del supermercato biologico. Mentre il mio culone amerebbe prendere la cittadinanza nelle corsie dell'Esselunga di viale Papiniano, il mio cervello si sintonizza sul binomio alimento biologico supercostoso uguale dimagrimento sicuro. Ma guarda un po' che fortuna! 60 metriquadrati pieni di promesse per un futuro skinny, scaffalate su legno ricavato da querce consenzienti, sono da sempre sotto casa mia. C'erano prima che la Brigliadori bevesse la pipì, prima che la lecitina di soia fosse dichiarata cancerogena ma mia nonna continuasse a fidarsi di Mike Bongiorno e prima che le poste italiane vivessero un momento di ripresa grazie allo smercio del Bogumil. Anche la scelta dei commessi non ha mai seguito nessuna delle teorie imposte dal modernissimo gnocca-marketing. Le risorse umane del bio si mantengono fedeli alla linea. Il candidato ideale ha una pessima vestibilita' della divisa (polo manica lunga gialla in cotone organico cucita da gente adulta che canta serena mentre lavora), sguardo trasognato di chi crede nei poteri taumaturgici del tofu e capelli allo stato brado. A volte mi aspetto Ghandi al banco dei formaggi e John Lennon alla cassa.
(continua...)


2 commenti:

  1. AHhahahahah...bellissimo questo post...ma fidati..la dieta a zona è il corretto stile di vita!!!!

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