lunedì 14 marzo 2011

VITTORIO MATONTI 2

BIG JIM.
Sono tanti anni che non vedo Ken. Pensavo passasse le mattinate per strada come i pensionati, a guardare gli operai, le betoniere, le gru. Immaginavo che avesse divorziato. Forse, mi dicevo, finalmente ha fatto coming out. Oppure è morto, fantasticavo, si è suicidato. Ero certo, comunque, che fosse passato di moda e avesse smesso per sempre di corrompere i giovani. I giocattoli sono la nostra prima cultura, messaggi subliminali della società degli adulti per ammaestrare i bambini. 
Ken Carson venne al mondo nel 1961. Aveva capelli pseudoveri alla nascita, solo che cadevano se si bagnavano e così la Mattel glieli rifece di plastica. Possedeva ogni cosa, il cicisbeo: camicine, foularini, mocassini, uno smoking, la tuta da sci e il costume tirolese. Aveva anche un camper e la fidanzata alta, bella e bionda. Fu il modello virile dominante per i bambini degli anni Settanta, benché di virile non abbia mai avuto alcunché. Ogni bambina aveva la Barbie. Ogni Barbie aveva il suo Ken. Una sorta di Toy Boy ante litteram, un barboncino depilato, decorativo, di compagnia e sempre a disposizione. La coppia era una visione dei futuri rapporti tra i sessi: lei era destinata a diventare bionda e sexy, con tette, culo e cosce lunghe, e piedini anatomicamente predisposti al tacco 12; lui invece per piacerle avrebbe dovuto depilarsi, fare ginnastica e vestirsi elegante, restando sostanzialmente asessuato. Un eunuco irraggiungibile e perfetto. Certo, un’alternativa per il mercato maschile esisteva. La lanciò sempre la Mattel dieci anni dopo, nel 1971. Si chiamava Big Jim, uno yankee muscoloso con la faccia da scemo, che se gli schiacciavi la schiena mollava colpi di karate. Al pari di Ken era privo di pistolino, ma almeno aveva vestiti e hobby da maschio. La fidanzata, no. Nessuna se lo filava. E il messaggio rimaneva invariato: da grande, per piacere alle femmine dovrai diventare come Ken. La crisi del maschio è iniziata così.
Per scoprire che fine hanno fatto quei due entro da un giocattolaio, sicuro di sentirmi dire che Ken è caduto in disgrazia e Big Jim ha preso il sopravvento. Invece mi raccontano che Ken si vende ancora, eccome, le bambine ne vanno pazze, ne esistono tanti tipi (nel 1993 hanno lanciato anche il modello gay), ancora più accessoriati. 
Sta benone, il bastardo. Si è appena rifatto il guardaroba, non gli è mai importato altro. 
“E Big Jim lo vendete?”. La giocattolaia sghignazza: “Hanno smesso di produrlo nel 1986, 25 anni fa”. Morto, come cow boy e soldatini.
“Ah, e che bambolotti per maschi vanno oggi?”
“Solo mostri o supereroi”.
“Nessun bambolotto umano? Nessun modello antropomorfo?”
“Direi di no”.
Esco frastornato, con un’unica frase nella testa: solo mostri e supereroi.. Perché? Forse è un allenamento disperato per prepararsi alla battaglia futura tra i sessi, per sottrarsi allo scontro e illudersi di non soccombere. Soltanto mostri o supereroi.. Le uniche creature di sesso maschile che hanno ancora speranza.
(Vittorio Matonti)



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