sabato 25 agosto 2012

L'ALTRA...


Nel 2001 Alejandro Amenábar mi chiese in ginocchio di essere il protagonista principale del suo film The Others. Certo, avrei dovuto mettermi una parrucca bionda, ma a questo io ero più che abituato e Alejandro lo sapeva benissimo. Ad ogni modo, a me non piaceva il copione e ricordo benissimo, quella sera ci trovammo alla stazione di Monza, in un bar per sorseggiare una lemonsoda e discutere sul personaggio, io gli dissi secco: "Occhio Ale! Questo film sarà un totale fracasso!". E come sanno tutti, così fu. E ci credo! Dovevo fare la parte di una donna secca secca, bionda si, ma con un carrè orrendo, che viveva in un casermone vittoriano costantemente circondato da nebbia e pieno di merda? Certo, che poi per pulire tutte quelle camere ci sarebbe stato da impazzire!!! E poi quei bambini che non potevano essere esposti alla luce del sole, ma stiamo scherzando? Un continuo "chiudere la porta per poter aprire l'altra porta... ". Mamma mia! Non potevo farcela!! E ancora, perchè il personaggio che avrei dovuto interpretare teneva nascosto nello sgabuzzino un cazzo di manichino di Zara? Bah! E in più non faceva che meravigliarsi del perché il suo caro maritino preferisse starsene in guerra piuttosto che tornare a casa da lei? E con quale coraggio doveva tornare in quella casa di pazzi? Con tanto di giardiniere centenario, cuoca esaurita ed aiuto cuoca muta? E poi, come la mettiamo con le chiavi? Vivere in continua simbiosi con un mazzo di chiavi più grande di un mio polmone? Vivere con la paura che prima o poi tua figlia diventi Michael Jackson? Grazie Michael Jackson, ma anche no! Maria!!!! Alla fine, dopo settimane di stress psicologico, il mio personal stylist mi convinse. "Cosa ti costa presentarti ai provini? Fallo per non sembrare il solito maleducato. Vai, dai un occhio e quando non ne puoi più dici ad Alejandro che non stai bene e te ne vai...". Maledetto il giorno che gli diedi retta. Insomma era un lunedì, io mi presentai ai provini cercando, con tutte le mie forze, di mantenere la calma. Solo che: la continua pressione di Amenàbar ("Ti scongiuro - mi piagnucolava all'orecchio - questo ruolo è fatto su misura per te!"), l'odore di frittelle alla crema, il rumore, il caffè della macchinetta, il via vai di gente, tutte le mie colleghe che non vedevano l'ora di recitare i poveri monologhi che avevan preparato... Insomma, ad un certo punto mi salì un nervoso che guarda, urlai come una pazza alla mia assistente: "Chiamami subito un Taxi! Io sono più da dramma quotidiano!!! Via, fuori dai coglioni!!!". Morale della favola: affibbiarono la parte, dopo il mio no, a Nicole Kidman. Certo, grazie alle scene patetiche che fece davanti a tutta la truppe, minacciando di togliersi la vita, perchè aveva appena divorzato da Tom ed era disperata per il mutuo...
Ipocrita. Di merda!

2 commenti:

  1. ahahah oddio è fantastico! Sono qui da tre ore che rido come uno scemo davanti al pc! :D :D

    Comunque che ansia quel film, hai fatto bene a non prendere la parte!
    Ti meriti sicuramente di meglio, lascialo fare a quella sciacquetta della Nicole vai!

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  2. Vedi che a condividere quello che sento, alla fine lo trovo sempre qualcuno che mi capisce? Un bacio!!! <3

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