"Come organizzare il perfetto brunch"
"L'elogio della piadina"
"Guida ai vini del Burundi"
"L'aperitivo per i non vedenti"
"Che deodorante usava Alfred Hitchcock?"
"La mia vita senza il Morellino di Scansano" ed altri imperdibili best-seller.
Piegati in due dalle risate, ripeto. Tutto questo, come dicevo, succede qualche sera fa. Ieri notte invece, mentre tutti bevevano gli ultimi drink nella prima sala e dopo aver procurato un po' di droga ad alcune amiche fashion (non biologiche) son tornato alle mia amate candele. Casualmente ho notato un libro sulla seconda mensola che si trovava tra "Dimmi che coctail bevi e ti dirò chi sei" e "Mille modi per fare una pizza". Era TRAINSPOTTING! Si, Trainspotting di Irvine Welsh, proprio quello! Non riuscivo a credere ai miei occhi! Sono sei mesi che lavoro lì e non lo avevo mai visto, neanche sere fa quando con Mimma avevam fatto quel divertente inventario. Mi son fermato due minuti con il libro tra le mani e son tornato a 18 anni fa, esattamente al giorno in cui uscii da scuola correndo per beccare la libreria aperta e comprarlo alla modica cifra di 26milalire. Pazzesco. Sentivo che mancava poco alla comparsa di una lacrima. Poi d'improvviso una voce soave e rassicurante (la voce di "LUI") mi ha di colpo riportato alla mia eccezionale e divertentissima realtà...
"David!!! Porca troia, dove cazzo sei??? Due birre medie chiare al banco, subito! Veloce!!!"
Chi era? Il mio capo. E' pazzo di me.
Tutto qua.
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