mercoledì 17 aprile 2013

LA MANO NEGRA


Hai presente quella sensazione che provi quando entri in un locale chiuso e noti che qualcuno, delle persone che sono nella stanza, è fortemente allergico al sapone o al deodorante? Si, quando si sente forte quell'odore nauseobondo che non capisci se è dato dalla combustione di escrementi animali o dalla nuvola di peste che viene fuori se apri un frigorifero pieno di cipolle francesi ammuffite. Fa schifo, vero? E' la stessa, identica sensazione che provo da vari giorni quando mi viene in mente la tua faccia di merda.
Si, sono giorni che ti penso e disperatamente mi interrogo sulla definizione giusta, quella cioè che più si addice alla descrizione della tua persona e per quanto io mi sia sforzato, per quanto abbia ricercato sui vari libri di testo che uso per lavoro, i vari volumi di linguistica appollaiati in libreria e l'ausilio di siti specializzati, niente, non c'è niente da fare. Solo una è la parola che descrive tutto con chiccheria e pochissimo impegno e soprattutto conosciuta, conosciutissima ovunque, per lo meno in tutta la nostra area geografica.
Quanto sei cattiva!!! Brucerai all'inferno!!!
Tra terribili sofferenze...


PUTTANA
Puttana
Sillabazione:【put-tà-na】

Definizione e Significato:
Sostantivo Femminile
volgare

Prostituta, meretrice: fare la puttana ‖ figlio di puttana, epiteto ingiurioso rivolto a chi si comporta male, a chi è senza scrupoli ‖ andare a puttane, frequentarle ~Figurativo, andare male: il progetto è andato a puttana
Donna infedele e di facili costumi

Diminutivo puttanella ‖ Accrescitivo puttanona, puttanone Maschile.

mercoledì 10 aprile 2013

LA COMUNIDAD

Sono esattamente quattro anni che vivo qui in questo condominio del cazzo. In questi 4 anni di mutuo non ho fatto grandi cose per conquistare la simpatia dei condomini né, tantomeno, ho mai fatto cose così spregevoli da farmi arrivare dritto al primo posto della classifica dei vicini molesti. Insomma non penso di essere la classica "persona non grata" da queste parti, ma magari  mi sbaglio. No, a pensarci bene.... sicuramente mi sbaglio. Resta comunque il fatto che per me, di base, l'intero palazzo potrebbe crollare in questo preciso istante, ed io potrei benissimi fare i salti di gioia. Come dire che non me ne fotte una ben amata minchia. I più attenti ricorderanno però che il legame più prezioso rimane quello con la vicina del quarto piano: la pazza. La pazza, conscia della propria pazzia che unita a quella del marito, il pazzo, genera quella che io chiamo "pazzia araba" o sindrome da "kamikaze brianzolo", un bel giorno, precisamente 16 anni fa, decisero di comune accordo che la cosa migliore da fare per continuare a rompere i coglioni anche alle generazioni future, fosse creare un erede. Grazie a Dio, uno solo...
Dalla disgustosa unione sessuale dei due venne alla luce una meravigliosa bimba. Sentite, non so neanche come si chiama, so solo che per me rimarrà sempre la brutta copia di Mariangela Fantozzi  dai capelli biondo birra weisse, la bocca storta, uno strabismo di venere abbastanza importante, la grazia di una pantegana ed è, per sintetizzare, simpatica e gradevole come un dito nel culo prima del caffè. 
Ecco, oggi mia sorella mi dice...

- Non posso accompagnarti a scuola, che fai? Vai a piedi?
- Non so ancora volare...
- Genio! Potresti prendere la bici, no? Non è chiusa in cantina?
- Mmm... quasi quasi...

Scendo in cantina. La cantina degli orrori. Per accedervi devo prima aprire una porta che da su un corridoio lungo, sporco e stretto. Disgraziatamente, cosa molto strana, la porta oggi non si apre. Avrò sbagliato chiave? No.
Quando sto per più di 2 minuti sul pianerottolo, sulle scale o giù all'ingresso, non so perché, ma mi capita sempre di veder apparire, come quasi per magia, la nostra amabile prima dama, la moglie del "presidente della comunità". Molti di voi la ricorderanno, nel 1968 Roman Polansky le diede il ruolo di Minnie Castevet in "Rosemary's baby", la vicina vecchiarda di Mia Farrow... 

Minnie Castevet: Che succede?

Io: Non riesco ad aprire la porta.

Minnie Castevet: Come? Non riesce ad aprire la porta? Perché???

Io: Vorrei saperlo...

Minnie Castevet: Aspetti, faccia provare me!

Io: Prego...

Minnie Castevet: Mmm... niente. Non si apre. 

Mariangela Fantozzi (from the other side of the door): Signora, ci sono io dentro, sono (come cazzo ha detto di chiamarsi?). Due minuti, finiamo una cosa e usciamo...

Io: Ah, non è da sola?

Minnie Castevet: Non si può chiudere la porta da dentro ed evitare l'accesso ai condomini!!! Subito fuori di lì!!!

Mariangela Fantozzi: Si, abbiamo quasi fatto, arriviamo!!!

Io: Si può sapere cosa cazzo state combinando chiusi lì alle otto del mattino? 

Mariangela Fantozzi: Una cosa!!!

Minnie Castevet: Che cosa????

Mariangela Fantozzi: Una cosaaaa!!!!!

Io: Bella!!!! Lo so, è improprio, ma a me "una cosa" non lo dici!!! Se è un filmino porno amatoriale io voglio una parte!!! Nel caso contrario, fuori di lì immediatamente!!!


Per oggi chiudo. In un altro momento però, sempre se avrò voglia e tempo, per dimostrarvi che non dico bugie, vi potrei raccontare della perla di cagnolino che da anni fa compagnia all' allegra famiglia del quarto piano. Potrei anche entrare nel dettaglio, tipo.... raccontarvi di quante volte ho beccato il pazzo portare fuori il cane pazzo che vedendomi si mette ad abbaiare forte forte ed il suo padrone più di una volta, ma mai rivolgendomi un saluto, lo abbia ripreso con fervore, di fronte a me, con frasi tipo: 
"Hey! Basta! Abbassa la voce e stai calmo!!! E poi, cosa sono queste parole!!!!". 
Macchiavellico....

Lo sapete anche voi che i cani hanno un vocabolario abbastanza minimal che difficilmente sfora dal tipico "bau, bau, bau", no?
Io dico, va bene tutto, ok, però...