martedì 31 maggio 2011

ALFRED FREEDMAN

Contribui a far cancellare l'omosessualità dalle malattie mentali. (January 17, 1917 – April 17, 2011)

lunedì 30 maggio 2011

CHE RIDERE!



"Se qualche splendida virtù toccò loro in parte, guardateli in volto e le scorderete tutte".

domenica 29 maggio 2011

PAZZA!!!



Sono pazza. Oramai non ho veramente più la minima ombra di dubbio. Se fino a ieri il mio più grande problema era dato dal fatto che non riuscivo a decidere cosa ordinare da bere, oggi le cose sono cambiate in maniera drastica. Ho avuto un idea geniale che è arrivata all'improvviso ieri, ma voglio parlarvene tra poco perchè prima devo ancora contemplare una cosa che mi sta molto a cuore. E tu questa cosa la devi capire. Assolutamente. Ti sto dicendo che io sono veramente pazzo. Pazzo! Pensa che ieri mi son stonato di vino, ma solo perchè non sapevo cosa bere e allora mentre cercavo di scegliere mi è sembrato appropriato ordinare del vino, solo per vedere se almeno lui riuscisse a farmi un po' di compagnia e magari darmi un buon consiglio su cosa bere. Senti questa. Ti ho già detto che sono pazzo? Ok. Ieri dopo il secondo round di vino, mi son sentito la persona più sola del mondo, la sensazione è durata una cosa come 1 minuto e una manciata di secondi. Sai perchè? Perchè mentre rimuginavo con insistenza su pazzia e solitudine, ho capito tutto. Sai perchè mi sentivo solo? Perchè mi trovavo in una strada senza nessuno, nò un uomo nè una macchina. Non passava manco un cane. Nulla. Non è pazzesca sta cosa? Perchè? Perchè siamo soli? Continuavo a chiedermelo. E invece no. Ti dico di no. Non è affatto vero. Noi non siamo mai soli. E sai perchè? Perchè in quella strada, vicino a me, indovina un po'? C'era un albero. Io l'ho guardato. Lui mi ha guardato. Ho voluto fare io il primo passo. Ma perchè ero io quello ubriaco... giusto?

Io: Mi stai fissando perchè vuoi dirmi qualcosa?
Albero:
Io: Ok. Sei timido. Vuoi che ti racconti io qualcosa?
Albero:
Io: Devo prenderlo come un no?
Albero:

Ho aspettato un attimo. Cioè ho aspettato una risposta. Invano naturalmente. Solo che cazzo! Per un attimo ho pensato di parlare con mio marito. Mio marito? Minchia, te lo raccomando. Guarda... per parcondico ti faccio leggere una conversazione tipo tra me e mio marito.

Io: Amore hai sceso e pisciato il cane?
Mio Marito:
Io: Amore visto che è appena arrivata la nona scossa di terremoto e la casa sta crollando dici che è un po' da paranoici prendere i bambini e il cane e darsela a gambe?
Mio Marito:
Io: Amore ti va un pompino?
Mio Marito:
Io: Amore me lo metti dentro?
Mio Marito:
Io: Ok Amore... devo mettertelo io?
Mio Marito:
Io: Amore buonanotte!!!


Niente. Adesso puoi capire come sto messo? Perfetto, quindi possiamo tornare a noi e dare a quel fottuto albero quello che si merita.

Io: Beh allora sai che ti dico? Nulla. Semplicemente che non ho speso un botto in vino per starmene qui a farmi giudicare da un cazzo di Albero che non sa nulla di me ne tanto meno ha l'accortezza di evitare di scrutarmi con quello sguardo saccente e antipatico. E nota bene sto mettendo delle parole a caso perchè a me piace bere. A ME, CAZZO, PIACE BERE!!! E quindi anche se volevo dire cose tipo "Stucchevole" o "Sgradevole" adesso non so dove cazzo collocarle!!! Hai capito???
Albero:
Io: Vai a fare in culo!!!

Quando ho realizzato, mio malgrado, che non tutti hanno la tendenza a condividere con gli altri il loro mondo, l'ho piantato lì e me ne sono andato. Ok ok. Non l'ho piantato io. Comunque dovevo troppo fare qualcosa. Dovevo troppo esternare quella che, secondo me, come ti ho anticipato prima, è l'idea più geniale che mi sia mai venuta in mente dal 2004. Allora ho deciso di chiamare la mia immagine per un confronto. L'ho chiamata. Con l'addebito. Sono ubriaco, non scemo...

Io: Grazie a Dio! Devo dirti una cosa importantissima!
La Mia Immagine: Hai bevuto?
Io: Si.
La Mia Immagine: Spara.
Io: Sono pazza!
La mia immagine: AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!
Io: No, seriamente. Sono pazza! Pazza finita! Credimi!!!
La Mia Immagine: Ma si, lo so, non preoccuparti! Stai tranquillo!
Io: Ma allora perchè ridi?
La Mia Immagine: Ma tesoro io non rido per la tua affermazione, figurati! Rido perchè quel "Io sono pazza!" è l'unica cosa vera che hai detto da una settimana a questa parte!
Io: Bene.
La mia Immagine: Bene cosa?
Io: Non dovevi farmi presente sta cosa. Non ora che ho preso la decisione più importante della mia vita!
La Mia Immagine: E quale sarebbe, adesso, la decisione più importante della tua vita? Hai finalmente deciso di uccidere tuo marito?
Io: No, quello lo faccio nel prossimo post...
La Mia Immagine: E allora?
Io: Finalmente ho capito cosa devo fare per far si che l'uomo che chiamo mio marito ma che non è mio marito diventi mio marito!
La Mia Immagine: AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!!
Io: Ma che cazzo hai da ridere???
La Mia immagine: Ma basta tesoro, basta! Cosa cazzo vuoi capire? Le hai provate tutte. Basta parlare di lui una volta per tutte! Rassegnati!!!
Io: No no mia cara. Io sarò la prima volpe che si vanterà di essere arrivata all'uva! Ho capito tutto ed ho il mio ultimo, potentissimo asso nella manica!
La Mia Immagine: Contento tu... E dai, sentiamo...
Io: Ho deciso che l'unica persona che può aiutarmi a far mio quel quadrupede di mio marito è mia suocera, e siccome io non la conosco, le scriverò una mail! Siiiiiii!!!! Non è geniale?
La Mia Immagine: Come sarebbe a dire?
Io: Si, ho intenzione di contattarla e dirle tutto. Farò con lei una specie di provino, capisci? Mi presento e le chiedo un appuntamento. Quando saremo insieme la convincerò a convincere mio marito a chiedere la mia mano e lei sarà entusiasta e sai perchè?
La Mia Immagine: Non voglio continuare questa conversazione, te lo dico...
Io: E io ti dico perchè! Già mi vedo con mia suocera mentre le faccio la piega e le dico: "Mamma, è ovvio che se ha voglia di una piega, anche diversa, ogni giorno, io sono disponibile, mi faccia un trillo quando vuole. Veramente, non si faccia problemi! Tanto io cosa cazzo ho da fare tutto il giorno? Ha visto che brava sono a rifare i letti? Ah, e se ha qualcosa da stirare me la porti pure, tanto io di tempo libero ne ho, ne ho un sacco e poi lo faccio con immenso piacere..." e poi lei mi chiederà dov'è il bagno ed io le risponderò che dovrà pazientare solo 2 minuti e 45 secondi, il tempo che mi serve per rifare da solo tutto l'impianto idraulico che giusto oggi è andato a puttane e mentre lei mi dirà che non ha fretta io casualmente indovina che farò?
La mia immagine: Ripeto, non voglio continuare questa discussione...
Io: Casualmente metterò una mano in tasca e quando la tirerò fuori avrò tra le mie mani una teglia di lasagne calda calda e lei non potrà rifiutare perchè il mio ragù è il più buono d'italia! Anzi, sai che ti dico, corro a casa a scriverle, anche se prima devo trovare il suo indirizzo, ma non sarò un problema credimi... Allora che ne pensi? Ci sei?
La mia immagine: Tu-Tu-Tu-Tu-Tu-Tu-Tu-Tu....
Io: Ma che puttana!!!!


"Did I say something true?
Oops, I didn't know I couldn't talk about sex!
(I musta been crazy)
Did I have a point of view?
Oops, I didn't know I couldn't talk about you!
(What was I thinking)..."




TUTTO E' UNA COPIA.

Di una copia.
Di una copia.
Di una copia.
Di una copia.
Di una copia.
Di una copia.
Di una copia.
Di una copia.
Di una copia.
Di una copia.
Di una copia.
Di una copia.
Di una copia.
Di una copia.
Di una copia.
Di una copia.
Di una copia.
Di una copia.
Ora copia.
Incolla.





Tetsuya Ishida


I'M LOOKING FOR JOHN NETTLES

Quando uno è triste non servono le classifiche, non c’è un tristometro, è inutile dire sto mediamente peggio di te o decisamente meglio di te, si diventa tutti ottusi ed egoisti e la propria tristezza diventa una grande campana in cui ci si chiude, per non ascoltare la tristezza degli altri.
(Stefano Benni)

La mia vita sentimentale è un vero disastro. Quella sessuale no. Ci tengo a precisarlo, ecco. Ma la sfera amorosa è un vero e proprio "continuo coito interrotto". Per questo, per me, è sempre un piacere rivedere quello che combina Elaine. 
Una vera consolazione....




venerdì 27 maggio 2011

4.04



Sono le 4.04 del mattino. 
Io sono qui che sto ancora disperatamente pensando a come togliermi dalla testa una cosa a cui penso disperatamente. 
Disperatamente.

giovedì 26 maggio 2011

SERIAL/KILLER



Oggi ho ascoltato Jazz. Un sacco di Jazz. Tutto il santo giorno Jazz. Senti, la vuoi sapere una cosa? Ho chiaramente capito che a forza di ascoltare Jazz si rischia seriamente di diventare serial killer. Sei d'accordo? Beh, io si, son d'accordo e, devo dire, che a parte il Jazz, volevo farti partecipe di questa cosa che ho notato oggi, mentre ascoltavo Jazz, mi sono ritrovato a passare per le vie del centro della mia città. Di sera. Ho visto una coppia. Si si, una coppia gay. Uno dei due me lo son scopato tre giorni fa. Mi ha riconosciuto e ha subito abbassato lo sguardo. Io avevo su un paio di scarpe nuove e una borsa da donna. Mi pare normale che a parte non aver nulla di cui vergognarmi e avendo nelle orecchie la musica giusta, me la stavo tirando alla grande. Mi piace tirarmela quando sono da solo.... è uno sfizio. Mi piace. Comunque, per concludere, dal centro mi sposto al mio locale/famiglia, il solito sotto casa, quello in cui passo sempre. Ogni sera. Saluto tutti, mi lamento della mia gravidanza isterica, bevo un rosso e poi vado fuori a fumare con i miei fidati compagni di merenda. Sono fuori dal locale e vedo passare una coppia etero. Il "lui" mi aveva ciucciato il cazzo una cosa come quindici giorni fa. Ed è stato pure bravo. Lo sai che alla fellatio ci tengo ed è giusto dare a Cesare quel che è di Cesare. Comunque alla fine mi son scopato pure Cesare. Morale. Mi passano davanti. La tipa era un continuo blablablablablablabla. Lui faceva troppo finta di essere interessato fino a che non incrocia il mio sguardo. Mi riconosce e... timidamente abbassa il suo. Come la checca di prima ha avuto paura. Non mi è mai capitato di passare per le vie della mia città ed essere ammirato per la mia bellezza. E ci credo. Ma da quando mi capita di essere "temuto"... devo dire che si, cazzo, si sta troppo da Dio. Mi sono sentito la Vedova Nera. E ci avevo ragione. Insomma, tirando le somme, si può capire da tutto ciò che io, giuro, non vado in giro a raccontare balle, anche perchè è proprio il caso di dire che, a quei due, gliel'ho messo nel culo. Lo giuro. 
Sulle Spice Girls. :)

P.S.
Scusa ma stavo pensando.... quanto cazzo di coraggio ci vuole a tenere su un blog sconoscendo la grammatica? Lode, come sempre, a me... "Don't be fooled by the rocks that I got... I'm still, I'm still Jenny from the BLOG!".

lunedì 23 maggio 2011

FACEBOOK 1

Gli avari muoiono dannati.
I ricchioni muoiono truccati.
I repressi muoiono come son vissuti.
Buoni come il concime.

domenica 22 maggio 2011

DUBBIO

Fu così che arrivo il fatidico momento più importante della mia vita. Adesso non mi resta che scegliere l'opzione giusta:
1) Rimanere pazza.
2) Peggiorare la situazione.

In quel preciso momento dal cielo cominciarono a piovere fulmini e saette. Io rimasi lì immobile. Non capivo. Il tempo si fermò. Un numero indefinito di angeli scese da una serie di nuvolette rosa shocking. Avevano tutti la permanente e tanti fiorellini tra i riccioli artificiali e biondissimi. Si schierarono tutti davanti a me. In prima linea. Si prima linea. Rigorosamente Dolce&Gabbana. Si udì un suono magico che pareva arrivare da molto lontano e fu così che loro, gli angeli, tutti insieme, intonarono un soave e meraviglioso:
"LA SECONDA CHE HAI DETTO!!!"
E' tutto chiaro adesso.
UH! UH!




"Headache"
 Tom Haubrick

CUM YOUR LIFE



Come raggiungere un orgasmo di prima mattina ed esserne sinceramente compiaciuti.


Materiale:
Pc e connessione internet
Stampante
Foto dell'oggetto del desiderio (tante)
Forbici
Colla
Ballerine da donna da 14 euro (ma va bene anche un tacco, una nike o uno scarponcino anti infortunio.... quello dipende da voi)


Mi sono svegliato con la voglia matta di fare un pochino di Art-Attack. Che ridere. Mi son messo al pc. Ho aperto il tuo profilo sul tanto osannato social network. Ha scaricato tutte le foto che hai. Le ho stampate. Poi ho fatto un bellissimo lavoro di ritaglio ed ho incollato tutto vicino vicino. Che ridere. Un masterpiece di collage. L'ho disposto a terra. Ho messo le mie ballerine da donna ed ho tolto gli slip. Che ridere. Mi sono inginocchiato sul pavimento davanti e tutte le tue faccine. Continuavo a guardarti e mi chiedevo mille cose. Poi, visto che il cazzo mi rimane moscio anche se cerco ti immaginarti a fare con me le porcate più strane, ho dovuto far finta che quello nelle foto fosse Keanu Revees. Che ridere. Ha funzionato. Io non mi faccio le seghe. Non ne ho bisogno... anche perchè preferisco di gran lunga farmele fare. E ci riesco. Quando ho visualizzato Keanu mentre mi sbavava il cazzo a ritmo di "Eso es el Amor" ho capito che era arrivato il momento di smanettarsi. Prima piano. Poi, via via, più veloce. Al momento giusto ho contratto le gambe e ho dato na' sterzata al mio cazzo. Meraviglia. Che ridere. Sulle tue faccine c'era un sacco di sborra. Ma la cosa bella è che mi è rimasto uno schizzo sulla mano e mi son sorpreso a leccarlo mentre osservavo meravigliato e soddisfatto. Sai che il collage non è il mio forte? Preferisco pensare alla mia... più come ad una performance. Che ridere. 
Ad ogni modo ci ho provato. Poi dopo qualche attimo di gelo postsborrata, ho capito che il mio collage fa veramente orrore. Ho tirato su tutto e via. Adesso sei giù per lo scarico del cesso. 
Buona permanenza. 
Ah, scusa, dimenticavo....
Ricorda: 
Non esistono colori brutti. Solo combinazioni sbagliate. 
Che ridere.

sabato 21 maggio 2011

UNO. DUE E TRE.




Stamattina ci ho messo un po' a realizzare. A realizzare in genere. Ho aperto gli occhi. La sveglia segnava le 14:47. Per me era comunque mattina. Ho avuto la netta sensazione di avere un hard disk in tilt al posto del cervello. Caffè. Poi tutto è ritornato alla normalità. Si sono anche fatti vivi i ricordi. Il primo pomeriggio di ieri l'ho passato in cerca "d'amore". La sera in cerca di "alcol" e "droghe". La notte si è rifatto vivo l'amore. Ovvio che per Amore intendo Sesso. E' l'unica cosa che esiste. La consapevolezza di non aver punti di riferimento in questo momento è così forte che, se volessi, potrei addirittura invitarla a cena e sentire cosa ha da dirmi. Ieri sono scappato nel mio rifugio segreto. Avevo tanta rabbia dentro. Ero sicuro del fatto mio. Volevo scopare. A tutti i costi. Ho raggiunto un posto nascosto. Ho sbottonato la mia camicia. Ho sbottonato i pantaloni e li ho lasciati cadere. Ho messo una mano dentro gli slip e, nell'attesa che il membro si gonfiasse al punto giusto, cominciavo a contorcermi. Sempre che contorcere sia il verbo adatto. Ero solo. Sapevo che quel tipo di solitudine non sarebbe durata molto. Si è avvicinato UNO. E' rimasto fermo lì a guardarmi per qualche minuto. Aspettava un mio cenno. Quando il cenno è arrivato lui prima si è sbottonato, come me, poi mi ha abbassato gli slip e si è letteralmente incollato a me. Credo avesse una particolare fissa per i capezzoli. "Sei molto sensuale". Un uomo nudo che si masturba appoggiato ad un albero. Come fai a non definirlo sensuale? Anche fosse un cesso immondo, solo per il fatto che è lì davanti a te ad offrirti quello che sei venuto a cercare, deve per forza apparire sensuale. Ho capito che anche lui "non ce la fa". Chi è che ce la fa del resto? Ho fatto in modo che la cosa intralciasse il faticoso lavoro che stavamo attuando. Abbiamo fatto sesso e per un attimo ho avuto la netta sensazione che quel momento non sarebbe mai finito. Solo dopo ho capito perchè. Grazie a Dio però è finito. UNO viene. Mi stringe. Poi mi accarezza il volto e mi dice: "Sono riuscito a strapparti mezzo bacio, hai visto? La prossima volta andrà meglio. Te lo assicuro". Non credo di essermi soffermato più di 2 secondi a riflettere sulla sua uscita. Si avvicina. Tenta di baciarmi. Mi giro. Io non sono venuto. Lui capisce. Si stacca e si ricompone. Mi saluta strizzandomi l'occhio. Se ne va. Io non sono venuto e di ricompormi non ne ho la più pallida idea. Rimango ancora appoggiato a quell'albero. Ancora seminudo e sto torturando il mio uccello. Cerco disperatamente di raggiungere l'orgasmo. Poi mi accorgo. Dietro ad un cespuglio ci sono DUE e TRE. DUE è una mia vecchia conoscenza. Ha qualche anno in meno di me. Bel cazzo. Bel viso. Troppo magro forse. Ma il Bon Ton impone di non rifiutare mai nulla. Per quanto riguarda TRE ricordo di essermi infrattato con lui, e un altro tipo, qualche mese fa. E' un quarantenne. Il tipico operaio che al lavoro urla al mondo che la figa gli piace da impazzire. Ma non sa vivere senza cazzo... a quanto pare. Ricordo che ci metteva una vita a venire. So che non rifiuta mai. Stavolta non faccio nessun cenno. So che non vedono l'ora di avvicinarsi e lo fanno. Cominciano anche loro, rimanendo fermi davanti a me, a godersi lo spettacolo. Io continuo a stantuffarmi da solo intanto che son lì a fissarli negli occhi. DUE si mette la mano dentro la tuta grigia e libera il cazzo. TRE non resiste più. 
Io a questo punto mi fermo. Li guardo ancora e poi esclamo piano, mentre faccio per togliermi la camicia, in maniera molto convincente: "Prego". Ormai è fatta. Non mi son mai sentito meglio in vita mia. DUE mi ficca la lingua in bocca e con una mano cerca disperatamente di entrare nella porticina posteriore, ma con me non attacca. Prendo le sua mano, la avvicino al mio cazzo e, intanto che TRE sta menando il suo di cazzo, gli dico: "Ecco, se proprio devi usare la mano.... segui il suo esempio. Mi piace di più". TRE si accorge dell'intesa tra me e DUE. Allora pensa di fare il botto e, una volta piegatosi a 90°, comincia a spompinare prima DUE e poi me. Ci vogliono 2 cose per fare un buon pompino. Una buona partecipazione e una grande dose di coraggio. A TRE mancavano entrambe. Quando presi tra le mani la sua testa e la staccai dal mio pisello, lui fece una faccia costipata. Sapeva di non essere in grado. Intanto DUE non mi toglieva la lingua di dosso. L'ho sentita ovunque e addirittura, prima di venire, mi si appiccica in bocca e urla, con la sua lingua attaccata alla mia, un paio di bestemmie e poi sgrana gli occhi e: "Sto venendo! Sto venendo!". Di colpo TRE si inginocchia e spalanca la bocca mentre con la mano afferra il cazzo di DUE e, menandolo, lo indirizza verso le sue labbra. Esce un primo, lungo schizzo che finisce sulla guancia di TRE, e subito dopo, il resto viene dirottato tutto nella sua gola. TRE ingoia. Ansima e lecca la cappella di DUE che intanto sta sbuffando. Soddisfatto. Mi viene addosso abbracciandomi e si riattacca alla mia lingua. TRE  dietro di lui adesso. Si sta masturbando e intanto gli palpa il culo. TRE viene. Urla. Io mi stacco. Loro si ricompongono e vanno via. Io sono ancora lì. Sono ancora mezzo nudo. Non vengo. 
Sto aspettando che sia tu a farmi venire. Vuoi?
Devo, per forza, ancora aspettare di incontrarti in una di questa stradine nascoste e assolate?


P.S. 
Tra qualche anno, se ci sarò, vorrei rileggere questo racconto che, come tutti gli altri, è vero. Riderò. Lo so. Ma intanto volevo solo dire che stamattina ho scelto questa foto di Masahisa FukaseAnche se mi piace pensare che sia stata questa foto a scegliere me. Forse si. Questa foto ha scelto me.


giovedì 19 maggio 2011

JEAN COCTEAU 2/2

L’Amore, quello vero, fa capolino e rischiara l’orizzonte. 
“All’obbedienza passiva io contrappongo l’obbedienza attiva”, consiglia l’amato, l’“eretico” H., perché “Dio ama l’amore”.


"Il sole affretta l’evoluzione dei sentimenti. Bruciammo le tappe, e grazie ai ripetuti incontri in piena natura, lontani dalle cose che distraggono il cuore, finimmo con l’amarci senza aver mai parlato d’amore. H. lasciò la sua locanda e si trasferì nel mio hotel. Egli scriveva. Credeva in Dio, ma ostentava una puerile indifferenza verso il dogma. La Chiesa, ripeteva quell’amabile eretico, esige da noi una prosodia morale equivalente a quella di un Boileau. Avere un piede nella Chiesa, che pretende di restare immobile al suo posto, e l’altro piede nella vita moderna, significa aver la volontà di vivere lacerati. All’obbedienza passiva io contrappongo l’obbedienza attiva. Dio ama l’amore. Col nostro amore dimostriamo a Cristo di essere capaci di leggere fra le righe della necessaria severità del legislatore. Rivolgersi alle masse obbliga a proibire ciò che alterna il volgare e il prezioso. Si faceva beffe dei miei rimorsi, che trattava alla stregua di debolezze. Disapprovava le mie riserve. Vi amo, ripeteva, e sono ben lieto di amarvi".



JEAN COCTEAU 1/2

"Gli specchi dovrebbero riflettere un po', prima di riflettere le immagini".








BLONDE REDHEAD




"Silently"

Silently, I wish to sail into your port, I am your sailor
Quietly, I drop my weight into your sea, I drop my anchor
I sway in your waves, I sing in your sleep
I stay till I'm in your life

I realize now you're not to be blamed my love
You didn't choose your name my love
You never crossed the seven seas
I realize now you're not to be blamed my love
You didn't choose your name my love
You never crossed the seven seas

Oh, sweet creature
I know exactly how you feel
Your clock is ticking, tick tack tick tack
Your heart is beating tum tum tum tum tum

Silently, I wish to sail into your port, I am your sailor
Quietly, I drop my weight into your sea, I drop my anchor

I realize now you're not to be blamed at all
You didn't choose your name my love
You die a little in my arm
I realize now you're not to be blamed at all
You didn't choose your name my love
We never crossed the seven seas
I realize now you die a little in my arm
Before you even taste my love
We never crossed the seven seas
I realize now you re not to be blamed at all
You didn't choose your name my love
You die a little in my arm
I realize now


FRIDA

I used to think I was the strangest person in the world but then I thought, there are so many people in the world, there must be someone just like me who feels bizarre and flawed in the same ways I do. I would imagine her, and imagine that she must be out there thinking of me too. Well, I hope that if you are out there and read this and know that, yes, it’s true I’m here, and I’m just as strange as you.
Frida Kahlo







mercoledì 18 maggio 2011

ABOUT DAVID

He washed out his filthy mouth... and the words "mother", "sucker" and "cock" never passed his lips again.
This is a true story, and if you don't belive me...
GO FUCK YOURSELF!!!



martedì 17 maggio 2011

WELL"COME"

GIORNO
Sembra quasi estate. Un uomo corre. E' tutto sudato. Mi passa davanti. Una volta. Poi una ancora. Poi ripassa. Corre. Suda. Sparisce dietro un albero. Non ripassa. Son curioso. Faccio due passi. Lui ora è dietro quell'albero. Piegato a 90° con i suoi pantaloncini aderenti abbassati. Sta stantuffando a colpi di bocca il grande glande del tipo magro e rasato che sta sempre in giro con il cellulare in mano e il cazzone al vento. Ora il tipo magro glielo sta menando mentre lui, che prima correva, adesso ansima e geme. L'altro continua a fare dei movimenti veloci del bacino, come ad aiutare il succhiatore, ma la scena ai miei occhi risulta piuttosto patetica. Ad un tratto il mio Ipod mi propone, a sorpresa, una canzone che ripete queste parole: "I'm naked/I'm numb/I'm stupid/I'm staying". No. Io non rimango. Mi allontano. Cambio musica. Accendo la mia fidata Merit. Aspetto che anche lei mi abbandoni. Come tutto. Come tutti. Adesso hanno finito. Il tipo magro, il suo cazzone e il suo cellulare sono spariti. Quello che correva mi passa davanti. Si avvicina. Mi guarda. Mi guarda ancora. Ora sputa. Tanta sborra bianca... Come per dire "Ecco cosa ti sei perso. Avrei volentieri potuto sputare la tua!". No. Non avresti mai potuto sputare la mia sborra. 
La mia sborra è Fuxia!

WELLCOME TO MY WORLD!
David (Bloody) Bliss



BRAVA! BRAVA! BRAVA!


4.
NOTTE
Lui: L'altra sera ho visto Arancia Meccanica. No, niente. Era per dirti che puoi mettermelo nel culo.
L'altro: Dai ancora co' sta storia? Cazzo! stai veramente esagerando sai?
Lui: Perchè? Non me lo metteresti nel culo?
L'altro: No. Proprio no!
Lui: Sei proprio uno sciocchino, sai? Si vede da lontano un miglio che lo faresti, altrochè...
L'altro: Se ti dico di no è no. Cosa credi? Non ho paura, a me piace la figa punto. Lo sai che ti voglio bene e ti rispetto ma non riuscirai a convincermi.
Lui: Io dico che stai morendo dalla voglia di mettermi a pecora e sbattermelo nel culo.
L'altro: Io dico che ti sbagli.
Lui: Io dico che quello che si sbaglia qui sei tu.
L'altro: No.
Lui: No cosa? Non me lo metteresti nel culo? 
L'altro: Cazzo! Ti ho detto di no!
Lui: Sei rigido.
L'altro: Cosa?
Lui: Rilassati.
L'altro: Ma per piacere!!!
Lui: Vuoi mettermelo nel culo?
L'altro: NO!
Lui: Mettimelo nel culo, dai...
L'altro: NO!!!
Lui: Ma mettimelo nel culo su che cazzo ti costa?
L'altro: E va bene! Va bene! Te lo metto nel culo  così la pianti una volta per tutte! Te lo metto nel culo! Contento adesso??? Andiamo di la in bagno e TE LO METTO NEL CULO!!!!


Un attimo di gelido silenzio.


Lui: Allora amore. Tu con me puoi fare tutto. Con questo corpo puoi farci tutto quello che ti pare. Non farti mai problemi perchè di problemi non ce ne sono. Tutto. Ho detto tutto. Ma non devi mai più permetterti, nella maniera più assoluta, di fare quello che hai appena fatto! Hai capito?
L'altro: Oh mio Dio? Cosa avrei fatto adesso?
Lui: Non illudermi. Non devi illudermi. Mai!


"Brava! Brava! Brava!"
David Bliss & Etienne O.



lunedì 16 maggio 2011

HATTORI HANZO (LAMA NON LAMA)

Oggi voglio presentarvi la nuova rubrica, quella che da oggi in poi ci farà sorridere e non ridere. 
Quella che da oggi in poi ci farà riflettere. 
Forse in maniera diversa.
Buona lettura a voi. 
Benvenuto, finalmente, Hattori Hanzo.






















P|R|E|S|E|N|T|A|Z|I|O|N|I


Chi è Hattori Hanzo?
Non saprete mai chi sono fino a quando non lo scoprirete.
E non parlo del mio volto, delle mie caratteristiche fisiche.
Facciamo un gioco più difficile. Questo è un territorio arduo, per pochi.
Ci scapperà da ridere ma sarà un riso amaro. Sempre.
Perchè io sono un po’ così, come l’angostura. Quella cosa di cui nessuno aveva mai sentito parlare nel supermercato dove vado a spendere.
L’altro giorno cercavo una bottiglia di Campari Bitter. Un classico.
Ultima bottiglia con etichetta edizione limitata. Uno scempio rispetto all’originale.
Ho chiesto al commesso se ne aveva una con l’etichetta originale, visto che era li a rifornire gli scaffali.
E sorridendomi si appresta a cercare il cartone di Campari. Non c’era.
Mi ha visto riporre la bottiglia sullo scaffale. Stavo per andarmene ma lui mi chiede di aspettare.
Sarebbe andato in magazzino a cercarla. Non c’era.
Era un po’ deluso ma mi ha chiesto, sorridendo in modo vivace, come mai volessi proprio una bottiglia con l’etichetta originale.
Non avevo previsto la domanda e i miei erano stati solo moti interiori adeguati alla mia dimensione di solitario. Condizione in cui non devo, da anni, spiegare a nessuno il motivo per cui faccio o penso una cosa. Perciò, sono rimasto immobile e poi ho aggiunto: perchè è bella.
Avrà pensato che erò passato dal bar all’angolo prima di andare a comprare il viakal e l’haagen dazs.
In realtà non me ne fregava un cazzo di quello che stava pensando. Io ero convinto che lui fosse mosso più dalla curiosità di sapere perchè uno come me insegue un’etichetta e non si porta a casa l’ingrediente che gli manca. E nutrivo il dubbio che avesse davvero cercato per me una bottiglia con l’etichetta che io ritenessi giusta, acquistabile.
Ho comprato quella bottiglia. Quella con l’etichetta brutta.
Il giorno dopo, ritornato tra gli scaffali dell’alcol, la mia mente mi ha riportato a quella scena e i miei occhi hanno scandagliato gli scaffali fino a fermarsi sul piano vuoto dove avrebbero dovuto esserci le bottiglie di Campari con l’etichetta giusta. Allora gli ho creduto.
Il giorno seguente, ancora, mi ha salutato e abbiamo scambiato due chiacchiere. Ha un fratello testa di cazzo e lui, invece, si ritiene uno con la testa a posto.
Gli eventi ci cambiano. Non quelli macroscopici come la dipartita di un caro o il fronte iracheno. Parlo di quelli che prima di cambiarci devono accadere decine, centinaia di volte. Lo stillicidio del dolore.
E allora tu non credi ad uno che avrebbe voluto aiutarti ma non l’ha potuto fare; non credi alle scuse di un amico; non credi più. E non senti il senso di colpa quando la realtà si rivela. Se non credi è giusto che ci sia una verifica.
Siamo chiari, con questo non voglio dire il contrario. La verifica la vorrei sempre.
Sono cambiato. Un po’ si. Che sia un bene o un male a cambiare è stata solo la mia “etichetta”.
Voi credete che io stia su uno scaffale e, da sei anni, nessuno mi “prende” perchè non ho l’etichetta giusta?

VANEGGIAMENTI DI UN CALDO LUNEDI' DI MAGGIO

"Bruce Springsteen è nato per correre. Io per scopare". Questo, nei primi anni 80, affermava fiera Madonna Ciccone. Tempi lontani quelli in cui venni a conoscenza di questa sua perla di saggezza. Io però ricordo che si, ero piccolo (e per la cronaca... ero proprio un fiore, una piccola rosa di maggio per fare pan-dan con il titolo) ma la frase in sè stessa non mi colpì per l'elegante contenuto. No, era il 1987 ed io avevo solo 11 anni ed è dal quel giorno che continuo a chiedermi: "Ma io su questa terra che cazzo ci sono venuto a fare?". Non trovando una risposta dopo tanti anni decisi che l'unica cosa da fare era ridere, riderci sopra, riderne. Vuoi vedere che "Ridere" è proprio la risposta giusta? Giusto ieri ne parlavo con  la mia immagine, è vi assicuro non sto citando la Guzzanti/Marini, io ho una mia immagine che a livello di immagine non mi somiglia affatto, perchè la mia immagine è strafiga e boderline, io solo borderline, e anche se non viviamo vicini siamo ormai un corpo e un cellulare e non mi stancherò mai di ringraziare la  TIM per quell'offerta che decise di lanciare 2 anni fa, quella che fa in modo che la mia immagine mi chiami tutte le volte che vuole/che voglio senza mai sganciare un centesimo. Conteggi a parte ho un paio di cose da comunicare a tutti quelli che si soffermano a leggere le "porcate" che scrivo. 
Ieri sono uscito a cena e avevo una borsa da donna, me l'ha prestata di "sua spontanea volontà" una collega (alcune colleghe dovrebbero stare con te tutta la vita) e un paio di ballerine. Inutile dire che le ballerine sono scarpe. Da donna. No, perchè se non è cambiato nulla le ballerine sono scarpe da donna e basta... ma potrei chiamare Bianca Balti e chiedere a lei se son rimasto indietro su questo argomento. Comunque, vado al ristorante e la cosa che più mi ha colpito è stata che tutti i maschi che mi vedevano continuavano a chiedermi dove le avessi comprate e a dirmi quanto fossero belle. Adesso capite perchè non smetterò mai di ripetere a me stesso che no, non ci sono cazzi, io non mi sbaglio mai. Nulla, tutto quà. La morale la metto dopo le altre cosette che ho da dirvi... tanto è una morale che vale per tutti gli episodi che sto raccontando. Si chiama risparmio letterario, come le offerte al megastore, prendi 3 e paghi 2. Quattro o cinque minchiate con una sola morale che vale per tutto. Mi sombra perfetto, no? Quindi, andiamo avanti. Oggi mi son fatto fare un pompino da uno. Dov'è la novità? (si chiederanno i lettori fissi). Bene, la novità è questa: me lo son fatto fare solo ed esclusivamente perchè ho scoperto, durante il colloquio iniziale, che il tipo ha lo stesso nome dell'uomo della mia vita. Poi mi sono pure accorto che più lo guardavo e più notavo una certa somiglianza con l'uomo della mia vita. Ok. Mi sembra chiaro. Sto messo male assai assai. Lo so che tutti voi starete pensando che si, ho un grosso problema con il sesso. 
Beh, se proprio volete chiamarlo problema....
Ancora due cose. Io sono sempre stato convinto di una cosa e cioè che non finisci mai di conoscere una persona. Però, è anche vero che se hai la possibilità di leggerla, cioè di leggere le cose che scrive, sei veramente a metà dell'opera (ma non stavo appunto dicendo che quest'opera è infinita???). Quindi se dobbiamo confermare uno dei punti precedenti di questo delirio, continuo a non capire come mai tutta la gente che mi legge, e parlo soprattutto delle persone che conosco realmente, di me non riesce, nonostante tutto a capire un emerito cazzo!!! 
No. Non me lo spiego. Probabilmente questo dubbio lo porterò con me fino alla tomba. 
Concludo.
Oggi una mia collega (una di quelle che è inclusa nei primi tre posti della mia personale fascia TOP) mi ha chiesto spudoratamente quel'è la zona del parco che frequento di solito.
Ad oggi posso contare quattro colleghi che mi han fatto questa domanda e devo dire che sì, sono soddisfazioni. Ho capito di aver visto troppo con questi occhi stanchi. 
Ho anche scoperto una cosa. 
Ho scoperto come mai credo di essermi trasformato in una grande fonte di comica creatività a buon mercato. 
Volete saperlo anche voi? 
Perchè non ho mai smesso di usare lo shampoo Pantene.


Morale.
La Figa piace a molti. Il Cazzo piace a tutti.




A voi sembra che questa foto non c'entri nulla?
Vi sbagliate.