mercoledì 29 agosto 2012

IL COLORE DEL VETRO

"Delittuosa è stata l'opera di discriminazione sulle minoranze tale da distorcere, nel tempo, l'organizzazione sociale, l'interazione tra i gruppi. Ad esempio, quella che oggi definiamo "cultura gay" è l'adattamento, l'eredità di una subcultura che ha alimentato negli anni più oscuri delle esigenze volte alla realizzazione di ciò che appariva scandaloso. Ancora oggi, trascina con sè quei detriti c
ulturali che incastrano gli omosessuali, li privano dei propri diritti senza che essi se ne accorgano. Ma ancora peggio, sono ostaggi delle meraviglie del sesso di largo consumo. Pionieri, avanguardisti dell'incontro mordi e fuggi, dai boschetti prima ai computer poi.
E' una madre che alleva mostri, esseri disadattati, in silenzio ne distorce il futuro e costringe alla stessa pena quelli che non vi appartengono."


G.R.

sabato 25 agosto 2012

L'ALTRA...


Nel 2001 Alejandro Amenábar mi chiese in ginocchio di essere il protagonista principale del suo film The Others. Certo, avrei dovuto mettermi una parrucca bionda, ma a questo io ero più che abituato e Alejandro lo sapeva benissimo. Ad ogni modo, a me non piaceva il copione e ricordo benissimo, quella sera ci trovammo alla stazione di Monza, in un bar per sorseggiare una lemonsoda e discutere sul personaggio, io gli dissi secco: "Occhio Ale! Questo film sarà un totale fracasso!". E come sanno tutti, così fu. E ci credo! Dovevo fare la parte di una donna secca secca, bionda si, ma con un carrè orrendo, che viveva in un casermone vittoriano costantemente circondato da nebbia e pieno di merda? Certo, che poi per pulire tutte quelle camere ci sarebbe stato da impazzire!!! E poi quei bambini che non potevano essere esposti alla luce del sole, ma stiamo scherzando? Un continuo "chiudere la porta per poter aprire l'altra porta... ". Mamma mia! Non potevo farcela!! E ancora, perchè il personaggio che avrei dovuto interpretare teneva nascosto nello sgabuzzino un cazzo di manichino di Zara? Bah! E in più non faceva che meravigliarsi del perché il suo caro maritino preferisse starsene in guerra piuttosto che tornare a casa da lei? E con quale coraggio doveva tornare in quella casa di pazzi? Con tanto di giardiniere centenario, cuoca esaurita ed aiuto cuoca muta? E poi, come la mettiamo con le chiavi? Vivere in continua simbiosi con un mazzo di chiavi più grande di un mio polmone? Vivere con la paura che prima o poi tua figlia diventi Michael Jackson? Grazie Michael Jackson, ma anche no! Maria!!!! Alla fine, dopo settimane di stress psicologico, il mio personal stylist mi convinse. "Cosa ti costa presentarti ai provini? Fallo per non sembrare il solito maleducato. Vai, dai un occhio e quando non ne puoi più dici ad Alejandro che non stai bene e te ne vai...". Maledetto il giorno che gli diedi retta. Insomma era un lunedì, io mi presentai ai provini cercando, con tutte le mie forze, di mantenere la calma. Solo che: la continua pressione di Amenàbar ("Ti scongiuro - mi piagnucolava all'orecchio - questo ruolo è fatto su misura per te!"), l'odore di frittelle alla crema, il rumore, il caffè della macchinetta, il via vai di gente, tutte le mie colleghe che non vedevano l'ora di recitare i poveri monologhi che avevan preparato... Insomma, ad un certo punto mi salì un nervoso che guarda, urlai come una pazza alla mia assistente: "Chiamami subito un Taxi! Io sono più da dramma quotidiano!!! Via, fuori dai coglioni!!!". Morale della favola: affibbiarono la parte, dopo il mio no, a Nicole Kidman. Certo, grazie alle scene patetiche che fece davanti a tutta la truppe, minacciando di togliersi la vita, perchè aveva appena divorzato da Tom ed era disperata per il mutuo...
Ipocrita. Di merda!

venerdì 24 agosto 2012

IL MIO REGNO PER UNA MARGHERITA!

"Il mio regno per una margherita!". Questo ho urlato stamattina appena sveglio! Ah, si! Una margherita è quello che mi serve! Una margherita per poterle togliere un petalo alla volta sospirando le parole magiche: "M'ama? Non m'ama? M'ama?... Si, si, si!!! Allora parto alla ricerca del fiore della felicità. Quadri, libri, dvd, pentole, latte, fragole, preservativi, olio: qualsiasi tipo di olio... Deve esserci una margherita in questa merda di casa!!! A quanto pare invece no, niente margherita. Deve essere un segno divino. No margherita? No party! Allora che faccio? Dovrò inventarmi qualcosa con l'unica pianta che ho trovato: il rosmarino. Bene, meno male che non mi lascio mai abbattere dagli agenti, esterni ed interni, che fanno di tutto per distruggere il mio equilibrio mentale, fisico e soprattutto psichico. Quindi, rosmarino? Detto, fatto. Anzi, no, forse in questo caso sarebbe meglio dire "Cotto e Mangiato!".
Voilà!

PETTI DI POLLO ALLA SENAPE E ERBE AROMATICHE.
Ingredienti per il pollo:
Burro (30 gr.)
Olio di oliva 2 cucchiai
Pangrattato (q.b.per impanare il pollo)
Pepe (bianco a mulinello)
Pollo (petti in fettine, 600 gr.)
Prezzemolo (1 ciuffo)
Rosmarino (1 rametto)
Salvia (2 foglie)
Senape

Ingredienti per la marinata:
Limoni ( il succo di 1)
Olio (di oliva 3 cucchiai)
Sale (1 pizzico)

Bene. Per preparare i petti di pollo alla senape ed erbe aromatiche iniziate preparando la marinata: sbattete in una ciotola il succo di limone con 3 cucchiai di olio extravergine di oliva e un pizzico di sale. Tritate finemente le erbe aromatiche e aggiungetene metà nella marinata.
Mettete in un contenitore le fettine di pollo e versatevi sopra la marinata; lasciateli così per circa 30-40 minuti.
In una padella aggiungete una parte del liquido di marinatura e poi il pollo che avrete sgocciolato e farlo insaporire e ben dorare su entrambi i lati e aggiustate di sale.
A doratura avvenuta sgocciolate i petti di pollo e spalmateli con la senape con l'aiuto di un coltello, poi passateli nel pangrattato e fateli rosolare in una padella contenente 30 gr di burro e 2 cucchiai di olio. Quando saranno pronti aggiungete il pepe bianco macinato e le erbe aromatiche che avete tenuto da parte. Servite i petti di pollo alla senape ed erbe aromatiche ben caldi!
Allora? Che aspettate, ragazze! Tutte in cucina!!!



Ah, care le mie topine! Come vi vedo tutte lì a sbattervi al massimo per cercare di soddisfare il vostro smisurato ego gay nella speranza di battere il maestro! Ah! Vi sento tutte! "Se ce l'ha fatta quel ricchione di Bliss, posso farcela pure io!". Già, immagino.... solo che non avete ancora fatto i conti con la mia bi-polarità. Si care mie, perchè a me il rosmarino fa proprio cagare e allora sai che c'è? C'è che metto sul fuoco un litro di latte intero con 300 gr. di zucchero, un po' di vaniglia e meno di un pizzico di bicarbonato, lascio cuocere a fuoco lento il tutto per due ore ed intanto corro giù dal fiorista e sta' fottuta margherita me la compro! Così al mio ritorno potrò finalmente recitare il mio "M'ama? Non m'ama?" non calcolando i "Non m'ama" ovviamente. Perchè signore mie, bisogna fare il possibile per essere felici, anche a costo di illuderci: sognare è GRATIS! Ora, il latte l'ho messo sul fuoco, quindi, non mi resta che attendere il mio squisito Dulce De Leche e correre dal fiorista! Magari,  se sarò fortunato, quizas, quizas, quizas... incontrerò anche il mio Jimmy!
Ciao Passive!!!




lunedì 20 agosto 2012

CHE CALDO! BRAVO!

Mamma mia! Fare sesso in questi giorni è un'impresa quasi... edile! Si, mi vengono in mente tutti quei poveri operai che per guadagnarsi il pane devono stare sotto il sole tutto il giorno a fare degli sforzi pazzeschi per mantenere le loro famiglie e, soprattutto, i loro corpi perfetti. Ad ogni modo è appena andato via Marco. E' strano ma, ecco ieri, quando l'ho abbordato in centro, si chiamava Stefano. Che pazzo mondo!

"Allora Marco, direi che puoi permetterti il lusso di metterti un attimino comodo, visti i 60 gradi all'ombra di oggi..."
"Marco?"
"Si, non ti chiami Marco?"
"No..."
"Beh, ieri ti chiamavi Marco, ne sono certo..."
"No, mi chiamo Stefano..."
"Ma... - mia espressione del viso allibita, come se lo conoscessi da tipo quindici anni - da quando???"
"Da sempre!"
"Ok, Stefano... perchè mi hai detto di chiamarti Marco?"
"No, in realtà quando sono in giro e conosco gente, tipo te..."
"Quando cerchi una scopata?"
"Eh, si, no, cioè si... insomma mi presento come Luca..."
"Bene, non che la cosa sia di mio interesse ma a questo punto: Marco, Luca o Stefano, insomma uno dei tre è in grado di togliersi i jeans una volta per tutte?".

Che stupidina è la gente moderna? 2000 anni di evoluzione per arrivare a che? Comunque dal divano alla camera da letto il passo è stato brevissimo. Stefano, Marco e Luca ci hanno dato dentro tutti e tre e devo sinceramente dire che è stata bella scopata. Si, una bella scopata da dimenticare. Per certi versi acrobatica e molto, molto... umida. Mai sudato tanto in vita mia. Scopatone mancato. E pensare che se non avesse fatto certi versi, certe richieste e soprattutto certe espressioni si,  poteva veramente essere la scopata dell'anno. Ma siccome non c'è mai limite al peggio, a na' certa lui, rivestendosi, mi guarda fiero e spara...

"Sono stato bravo!?"
"E' una domanda?"
"No, dico che sono stato proprio bravo!"
"Quindi è un'affermazione?"
"Si, dico che son troppo bravo a letto. Perché? Secondo te non sono stato troppo bravo?"
"Oddio, adesso..."
"Se ti fossi fatto scopare saresti il primo ad ammetterlo!"
"Idem"
"Ma tu mi hai scopato."
"Ma non come volevo..."
"Però mi hai scopato."
"Per un totale di 47 secondi..."
"Potevi continuare, a me piaceva..."
"Si, se solo non avessi fatto tutte quelle smorfie..."
"Che smorfie?"
"Ah, lascia stare dai... secondo me sei stato proprio bravo..."
"Lo pensi davvero?"
"Si si, lo penso davvero,  - bugiardo io - solo che non so, non ero in forma. Deve essere questo caldo bestiale. Scusa Stefano, Marco o Luca... sei bravo!"
"Vedi? Vedi che lo dici anche tu? E che io a letto, non lo so, mi viene naturale, mi piace. Si, sono Proprio bravo!"
"Già..."

Bisogna sempre dare ad ognuno quello che vuole. Credo sia questa la ricetta della felicità. Una volta che hai capito chi hai davanti, cosa ti costa accontentarlo? Lo so, potrebbero passare per bugie queste... ma alla fine, hai visto? Luca,  o Marco, o Stefano, voleva solo delle conferme ed io non ho fatto altro che esaudire il suo desidero. Perchè la discussione poteva durare fino all'alba ed ognuno sarebbe rimasto sul proprio punto di vista, fermamente. Invece, dando a Luca quel che non è di Luca, o di Stefano, o di Marco non ho fatto altro che una buona azione ed ho evitato di perdere tempo con qualcosa che un ego sottosviluppato non avrebbe mai capito, ed in più se ne è andato subito fuori dai coglioni. Perchè è vero: l'ospite è come il pesce dopo 3 giorni puzza. Questo tipo di pesce però a me rompe il cazzo già dopo 3 quarti d'ora. Si, bisogna sempre dare ad ognuno quello che vuole. Credo sia questa la ricetta della felicità. Della mia felicità, s'intende.
Mi sa che è meglio ritornare alla ricerca di Jimmy.
La direzione questa volta è più che chiara...

martedì 7 agosto 2012

DESPERATELY SEEKING...

Solo ieri riflettevo su quanto mi pare che questa stupida estate mi stia scivolando tra le mani troppo velocemente. Giusto,no? Ma si sa, le riflessioni sono spesso vane, e quando dico vane voglio dire che "vanno e vengono", quindi non credo ci sia molto da fidarsi di una riflessione come questa, come dire, fatta a cazzo. Ma comunque, ieri è oramai andato ed è quindi giusto che io oggi mi scervelli con una affermazione nuova di zecca. E' da un po' di tempo che cerco di scrivere il pezzo giusto per il mio grande ritorno sul blog, ma non ce l'ho fatta e quindi mi sa che dovrete accontentarvi di questo. La verità è una sola: non capisco perché, ma scrivere in questo periodo è la cosa che più mi pesa in assoluto. Non so perché e non so quanto durerà questa pesantezza. La porto in giro con me e spero solo che prima o poi si stanchi e decida di lasciarmi in pace, allontanandosi. A volte, nel più profondo della notte, mentre cammino per le strade buie in questa piccola città, penso a quante cose potrei fare e non faccio ed a quante cose faccio che invece potrei benissimo non fare... e strafaccio. Questo pensiero mi stravolge: non c'è una sola cosa che mi piace, niente che mi incuriosisca e nulla che mi faccia solo minimamente pensare di mettermi in gioco. Mille flash si susseguono nella mia mente, in continuazione, senza mai fermarsi. Mi confondono e spesso mi tocca fermarli su un foglio di carta, siamo esse parole o volti o corpi, le abbozzo su pezzetti di carta anonimi e stropicciati, e poi li lascio lì, ovunque, in giro per  tutta la casa. Non so se serva tutto questo appuntare, non lo so. Lo faccio e basta. A volte ho come la sensazione di aver baciato troppi rospi ed il triste constatare che mai nessuno di essi si è trasformato in un principe mi stanca ancora di più. Tanto. Credo di essere malato, di stanchezza cronica. Però disegno, immagino, sogno ma: può una persona nella mia condizione "creare"? 
Anche questa è una cosa che non so. Quante cose non so...
Io voglio ancora innamorarmi, credo. Forse no, forse non è così: io non so innamorarmi e non voglio accettare questo mio handicap. Perché deve per forza essere un handicap se no vorrebbe dire che tutto ruota veramente intorno alla sfiga e non posso concepire una vita che scorre solo in funzione della sfiga, sarebbe troppo anche per me. Posso dire che non so innamorarmi ma mi fisso e se mi fisso e dico che sono innamorato finisce sempre che alla fine ci credo davvero anche se nulla giova a mio favore, anche se i fatti che si susseguono finiscono sempre sulla solita strada chiusa che ha quell'enorme muro di mattoni di cemento con su attaccato quel cartello gigante che stampato a caratteri cubitali quell'antipatico "NO!". Anche uno dei miei due stalkers ufficiali ha mollato il colpo. Ah, non vi ho mai parlato dei miei due stalkers? Beh, sono carini. Veramente. Uno di loro ha mollato il colpo dopo una settimana. L'altro però non si da per vinto e dopo due anni di corte sfrenata è ancora lì che continua ad invitarmi per una cena, quattro chiacchiere e un limone durissimo. Devo dire che merita veramente un grande applauso...
A volte, rileggendomi, mi trovo a dir poco antipatico. La cosa che però mi da più fastidio in assoluto è quando mi accusano di essere insensibile. Si, in particolar modo la gente con cui scopo, quando mi accusa di essere insensibile, poco affettuoso, poco capace di immedesimarmi nell'altro, di capire i suoi bisogni, di essere tenero, coccolone si, cioè, insomma sembra che io abbia in mente solo il sesso, e vi assicuro non è così! Io ho tante cose in testa e siccome la mia testa funziona benissimo ho anche deciso che non vale la pena perder tempo cercando di far capire agli altri il proprio punto di vista quindi di solito rispondo così:
"Io? Io insensibile? Io insensibile??? Ma che cazzo dici! Ma almeno le capisci le parole che escono da quella fottuta bocca di merda che hai? Io insensibile? Ma fammi il piacere, ricchione! Senti lascia stare! Lascia stare e per favore comincia a spogliarti, su!"
Perché accusare me di insensibilità sarebbe come giurare in tribunale sulla verginità di Cicciolina!
Ma io sono veramente sensibile e sono qui per dimostrarlo!
Infatti ho deciso, Maya permettendo, che il prossimo obbiettivo per l'anno che verrà sarà uno e uno solo: la relazione. Si, quella seria, serissima. Quella in cui due persone si vedono sempre, vanno al cinema insieme, fanno shopping insieme, organizzano insieme le cene con gli amici di entrambi, vanno a bere una cosa insieme e con gli amici di entrambi, fanno i week-end in montagna, al mare, in collina, in pianura, vanno insieme e o con gli amici di entrambi a Sharm El Sheik con un'offerta all-inclusive che ovviamente comprende gli alcolici, litigano tre o quattro volte al giorno, si cornificammo almeno due volte a settimana, ma la domenica passeggiano felici per le strade affollate della loro città con stampato un sorriso in faccia che a dir poco urla: "Eccoci, siamo una coppia come potete vedere, quindi non guardateci come si guarda in genere una coppia di sfigati perché noi non lo siamo: noi siamo una coppia e basta!".
Si, definitivamente, questo è quello che voglio. Voglio innamorarmi e far finta di essere una bella persona, far finta di rispettare il mio partner, giurare al mondo intero che mai e poi mai userò Grinder. Voglio essere l'unico al mondo per il mio partner e voglio che lo stesso sia per lui: solo io. Addio sesso facile dichiarato, da oggi sarai solo un lontano ricordo! Voglio che il mio prossimo uomo sia pazzo di me e farò di tutto, da oggi in poi, perché questo sogno si realizzi, e si realizzerà, credimi. 
Adesso mi basterà solo trovarlo e organizzare bene le basi di questa mia futura relazione monogama, come per esempio: voglio assolutamente che porti anche me in Ruanda o in Congo per il suo "Genoicide Tour". Voglio che mi porti a Darfur su un camion, che mi porti ovunque vada. Voglio libero accesso al suo telefono satellitare. Voglio portarlo in un posto caldo e sicuro dove potrà avere il meglio di me, e per il meglio di me intendo: scopare come due ricci pazzi ad ogni ora del giorno e della notte. Principalmente però voglio una cosa sola e su questo questa volta non ho il minimo dubbio: se è vero che la mia parte femminile si chiama Kala, lui dovrà assolutamente chiamarsi Jimmy! 
Aaja!




lunedì 6 agosto 2012

CHAVELA

"Ho dovuto lottare per essere me stessa e per essere rispettata. Portare i segni di questa lotta è, per me, un orgoglio. Essere chiamata lesbica. Non mi vanto, non lo dico ai quattro venti, ma non lo nego. Ho dovuto scontrarmi con la società, con la Chiesa che maledice gli omosessuali… È assurdo. Come si fa a giudicare chi è nato così? Non ho studiato per essere lesbica e nessuno mi ha insegnato a esserlo. Sono nata così. Da quando sono venuta al mondo. Mai sono andata a letto con un uomo. Mai. Immaginate come sono pura, non devo vergognarmi… I miei dei mi hanno fatta così."



Chavela Vargas, al secolo Isabel Vargas Lizano 
(San Joaquín de Flores, 17 aprile 1919– Cuernavaca, 5 agosto 2012)