domenica 18 settembre 2011

I LOVE MY JOB 4.

CONFIDENZE
Dopo una lunga ed estenuante serata di lavoro in compagnia della mia collega preferita, di un milione di clienti, di mezzo milione di rompicoglioni, di qualche personaggio simpatico, di musica alquanto opinabile, di qualche sigaretta e almeno 700/800 "Non ce la faccio!" e "Che ridere!" date come risposta ad eventuali ordini o richieste da parte di clienti che a loro volta, purtroppo, non ce la fanno... mi ritrovo in giardino con la sopra citata collega gemella a sistemare qua e là il delirio post-inferno. Oramai il locale è quasi vuoto ed è veramente di grande conforto sentire che dalla cucina, ancora, arriva dolce la voce della nostra Erika che ci chiama con tutto l'amore che ha: "Oye Mama Verga!!! Ciuccha tu madre! Coje esa vasura de la cocina maricon de mierda! Cono!!!". Si, sono solo le tre del mattino, o quasi, e possiamo dire che va tutto a meraviglia. Io e Yes ci scambiamo uno sguardo soddisfatto. Siamo veramente felici e... talmente stravolti che, per rilassarci cominciamo a dare, letteralmente, i numeri...


Yes: Blablablablablabla...
Io: Dici a me?
Yes: No no, tranquillo...


(Qualche minuto dopo)


Yes: Blablablablablablablabla...
Io: Amore, dimmi non ho capito... ti serve l'accendino?
Yes: No no, tranquillo, non non dicevo a te...
Io: Ma... tutto ok?
Yes: Si si.
IoCe la fai?
Yes: Si si.
Io: Ok, ma che hai da blaterare?
Yes: Ma non sto blaterando...
Io: Beh... stai parlando da sola? 
Yes: No, non parlo da sola. Non sono mica pazza??? Sto parlando con il mio amico immaginario...
Io: Ah ...
Yes: Tu non sei quello che parla con il tostapane? Io parlo con il mio amico immaginario, semplice...
Io: Ah, No! No amore, no! Io sono quello che parla con i bicchieri, la lavatrice, il frigorifero, la presa della corrente, le finestre, le piante, le tende, il rubinetto... ma con il tostapane no! Per tua informazione io non ho il tostapane!
Yes: E ci credo! Lo sanno tutti che si è ammazzato per la disperazione!!!

venerdì 16 settembre 2011

BRAVA! BRAVA! BRAVA!

ETIENNE O.
PRESENTA:
"MY CONFESSION TOUR VOLUME 1"

IL PRETE
2.

Ciao a tutti!
Rieccomi, dopo lunga assenza, di nuovo alla ribalta del blog, a rispolverare la mia amata rubrica. A creare nuovi momenti di flusso di coscienza. E quale occasione migliore visto che David Bliss me l' ha praticamente servita su un piatto d' argento....
Camminavo per le strade di una nuova città, dopo una cena giapponese gustata nella solita e rassicurante solitudine. Non conoscevo le luci e i portici, ma vagavo come se fossi in cerca di un momento veramente tutto per me... e vi posso giurare che l' avrei trovato, se solo non avessi incrociato lui. Era belloccio, morettone, e come sempre torello... (ma perchè Dio hai voluto farmi questo proprio quella sera!?).
Io noto che lui mi sta guardando, e su due piedi non capisco se preoccuparmi (potrebbe essere un naziskin in cerca di qualcuno da torturare) o se sentirmi come sempre gratificato dall' attenzione di un estraneo. Comunque mi segue. Entro in un bar, ordino un amaro con ghiaccio. Lui entra... nel bar... ordina una coca... (cola ovviamente)... lo sapevo, lo sapevo, è uno delle indagini Doxa e vuole intervistare una bella cavalla moderna, che magari con l' amaro in mano sembra pure alcolizzata... la nuova versione di SuEllen!!! Beh! No! esco dall' ingresso del bar, col bicchiere, la sigaretta accesa fra le dita, e lui mi si avvicina... attacca bottone. Cazzo com' è gnocco, mi sento come la particella di sodio dell' acqua Lete: "C' è nessuno?????". Io sì, sono ok, ho fatto anche gli addominali prima di uscire dall' hotel, se avessi avuto la vagina avrei anche fatto tonificazione dei muscoli delle piccole e grandi labbra... cazzo lo sento... sono pronto!!!! Nel nostro dialogare c' è una evidente allusione all' eventualità che due gay appena incontrati finiscano nello stesso letto a spompinarsi dopo 5 minuti... ma sarà mai possibile? Ebbene sì, succede. Il suo letto è freddo, ma lui ci sa veramente fare! Cazzo ragazzi, guardate come mi trema il bacino... non ci credo! Se mi vedesse ora quella stronza di Bella capirebbe al volo cosa fare con quel fottutissimo licantropo (veramente, scusate ragazzi, ma su sky danno a ripetizione i vari episodi di Twilight e io a vedere sta' stronza che alla fine non si scopa nessuno, giuro divento una belva!). Comunque lo sconosciuto è diventato un "conosciuto"... e posso elencare alcuni pregi:

1: Cazzo grosso e di bella forma.
2: Occhi da cerbiatto che ti fanno naufragare.
3: Sensibile alla mia timidezze... si ragazzi in certi momenti faccio la timida.
4: Vero porco!

Serata riuscita, mi lascia il numero, prima parliamo tanto, mi invita a cena la settimana successiva... il giovedì! Ma io sono brava, e non  starò tutta la settimana a desiderare di rivederlo... e di fatti succede. Vado praticamente in chiusura autistica, ci penso ogni tanto, ma assolutamente non fremo e non scalpito. La setttimana successiva, il giorno dell' incontro non mi chiama. Io assolutamente non lo chiamo. L' ho già fatto di impazzire per un uomo che alla fine non ti cerca più dopo la prima volta. La sera vado al giapponese, in solitaria, come sempre, e se non fosse stato per i tre prosecchi  e i due amari, giuro, che non gli avrei scritto un messaggio per dirli che quantomeno poteva avvisarmi che non sarebbe venuto. Il tempo di inviare il messaggio, e per lui di riceverlo, che squilla il cellulare. Rispondo e non gli lascio il tempo di parlare...
"Ciao, come stai? Scusa per il messaggio, ma veramente questi comportamenti non mi sembrano per niente educati. A parte che non voglio assolutamente niente da te, però, almeno avvisare che non ci saresti stato, cazzo, io almeno potevo organizzarmi diversamente. No, perchè io alla fine sono educato, e se do la parola a uno, salvo casi importanti, cerco di mantenerla..." 
Lui mi interrompe...
"No, guarda Etienne che in realtà mi sono fatto solo un sacco di problemi, speravo che tu ti facessi sentire, vedi c' è una cosa che non ti ho detto, e vorrei tu sapessi... però vorrei dirtela di persona... ".
Io... 
"Eh no! Cazzo!!! Non lanci il sasso e poi nascondi la mano... sei sposato?"
Lui...
"Ma no, non è quello, è che non è semplice..." 
Io...
"No, allora non capisco... sei malato, non farti problemi perchè io anni fa sono stato con una persona malata quindi puoi dirlo..." 
Lui...
"Ma no, non è quello... senti posso dirtelo appena ci vediamo?" 
Io...
"No! A parte che se va come stasera non ci vedremo mai più, ma in ogni caso adesso me lo devi dire! Assolutamente! Voglio saperlo".
Lui...
"Sono un prete"
PAUSA.
Io...
"Ma in che senso???"
Lui...
"Nel senso che sono un prete, ho preso i voti"
SILENZIO.

Cazzo ragazzi questa non mi era mai capitata! Veramente non ci posso credere....
Io...
"Senti ma un prete di quelli che fa le comunioni e dice messa?"
Lui...
"Si esatto, quelli... "
Io...
"Ma confessi e fai il catechismo ai bambini?"
Lui...
"Si, e anche agli adulti... "
Io...
"Non ce la faccio!!!!"
Lui...
"Come, scusa?"
Io...
"No niente... dicevo... beh, ma l' altra sera non sembrava... voglio dire ma voi non potreste fare certe cose..." (...e ragazzi pensavo a certe posizioni che veramente non potete capire... )

Io comunque non lo sapevo! Non mi sento destinato all' inferno, e non mi interessa inserirlo nella mia serie di collezione di professioni.
Mi sono fatto: l' imbianchino, l' idraulico, il professore, il rugbista, il camionista, il calciatore, il dottore, il professore del corso di fotografia, il mio procugino al mare.... ecc... no, no, no! No, no! Lui proprio non lo metto in nessuna lista ragazzi, io non lo sapevo, e quando l' ho rivisto ho voluto vedere subito il documento... e sapete cosa c' era scritto? Sacerdote!!! E anche quando è capitato che lui mi confessasse, era ovvio e innegabile, era un prete!!!!
Bene da quella volta non mi è più capitato!
Lui è stato l' unico, e non voglio ce ne siano altri! Ora lo chiedo subito, in modo da non rischiare, e in caso di strani dubbi chiedo sempre di poter vedere il documento. Perchè io, miei cari, non voglio certo finire all' inferno a bruciare per sempre!!! Io non sono più quella dalle serate facili, ora aspetto sempre almeno una settimana prima di darla via, chiamo sempre la domenica dalle 7,00 alle 13,00 e se non rispondono mai, anche scocciati perchè non stanno dormendo, beh, allora stanno celebrando la messa!!!
E io ragazzi ho imparato cosa fare, proprio non ci casco più!!!
Brava! Brava!! Brava!!!
Etienne O.
xxx

mercoledì 7 settembre 2011

IL PRETE

TRA(U)MA
ll giovane Greg Pilkington, prete cattolico, viene mandato in una parrocchia di Liverpool in aiuto al più maturo Padre Matthew Thomas, impegnato in un accesa campagna contro il peccato e l'indifferenza dei suoi parrocchiani. La vita privata di Padre Matthew contraddice però in maniera stridente col suo impegno apostolico, perché il suo apparente celibato copre la convivenza "more uxorio" con Maria Kerrigan, la pur poco attraente domestica. Tale situazione, presto avvertita da Greg, acuisce le sue tendenze omosessuali. Una volta sbrigati i propri impegni in parrocchia, infatti, il giovane depone la veste ed ogni segno clevicale, per abbandonarsi senza ritegno alla propria "diversità". A metterlo in crisi non è tanto questa "diversità", quanto la confessione di un adolescente, Lisa Unsworth, che rivela d'esser stata stuprata dal proprio genitore, il segreto del confessionale impedisce a Greg di intervenire apertamente in aiuto alla ragazza e i vari tentativi da lui compiuti per mettere fine a tale abuso vanno a vuoto.

CRITICA
La sceneggiatura di Jimmy McGovern mette in fila tanti incidenti e quesiti morali che basterebbero per 3 film. L'intrepida esordiente A. Bird, che viene dalla TV, cerca di darle una forma filmica, riuscendovi soltanto in parte, in continua oscillazione tra il dramma sociale alla Ken Loach e la soap opera alla Uccelli di rovo, tra realismo semi-documentaristico apologia predicatoria, con qualche inverosimiglianza logica e narrativa.

REGIA: Antonia Bird.
SCENEGGIATURA: Jimmy McGovern.
ATTORI: Robert Carlyle, James Ellis, Rio Flanning, Paul Barber, Linus Roache, Robert Pugh, Lesley Sharp, Christine Tremarco, Cathy Tyson, Tom Wilkinson.
PAESE: Gran Bretagna 1994.
GENERE: Drammatico.
DURATA: 103 Minuti.
VISTO CENSURA: 14


IL PRETE
1.
Sabato incontro un ragazzo. Bello bello bello. 35 anni, brizzolato, "professore di lettere". Scopiamo sabato da lui. Domenica da me. Solo sesso. Immaginare qualcos'altro in questo periodo mi fa ridere. 
Quando sta per andarsene mi fa:
"Sono sicuro che non ci vedremo più..."
e io
"Spompino male?"
"No, sono un prete."
"Cristo!!! Ma non girate coi colletti bianchi voi? Non puzzate d'incenso?"
"Mannaggia il clero!"
(stralci di dialoghi)
e poi, per ultimo:
"Mi perdoni Padre perchè ho paccato!"

Paccare.
A Roma "me la sono paccata".
Baciarsi, pomiciare, limonare.

lunedì 5 settembre 2011

DANCER IN THE NIGHT 3.4

Omar Galliani


POST IT N°2
Le persone inqualificabili si distinguono per il comportamento politicamente corretto. Solitamente sfogano la frustrazione di non essere spontanee frequentando corsi per il tempo libero su cose come: il decupage o balle varie, librerie specializzate sui problemi della depressione canina, gruppi di danza che si focalizzano sui passi base dei balli in voga nei paesi bassi, associazioni che si impongono come obiettivo principale la pace nel mondo o in una parte di esso ma, inevitabilmente, finiscono sempre per stritolare le palle a colleghi, amici, parenti e/o clienti. Riflettevo su questo pensiero e mi sono reso conto di non avere, a mia disposizione, elementi che possano affermare l'esatto contrario.


Ipocrisia
[i-po-cri-ʃì-a]
ant. ipocresia
s.f. (pl. -sìe)
1 Tendenza a simulare buone qualità, buoni sentimenti, buone intenzioni, apparendo diversi da ciò che si è, allo scopo di farsi benvolere o per trarre in inganno: vi sorride, ma è tutta ipocrisia; ti ha dato ragione per pura ipocrisia.


Ipocrita
[i-pò-cri-ta]
(pl. m. -ti, f. -te)
A agg.
Che simula virtù o sentimenti che non ha, per ingannare, lusingare: un uomo, una donna ipocrita.
‖ estens. Che è mosso da ipocrisia; che rivela ipocrisia: atto ipocrita; sorrisi ipocriti.
B s.m. e f.
1 Persona ipocrita: sei un ipocrita.


L'Ipocrisia è sempre di chi fa precedere la predica all'atto che poi contraddice il significato della predica. L'ipocrisia sta nei bravi maestri, in tutti quelli che ci ammiccano dicendo "ascoltate quello che dico, ma non guardate a quello che faccio." La non ipocrisia è fare ciò che è buono e giusto senza nulla dire e senza vanto alcuno, perché sa che non vi è nulla di cui vantarsi. L'ipocrita è un grande affabulatore, a volte persino un poeta che canta lodi alla bontà e all'amore per godere dell'altrui ammirazione.


“Every man is a moon and has a dark side that he shows to no one.” 
Mark Twain

THE QUEER BEE!





L'UOMO CHE SI SENTIVA PRESO PER IL CULO.
Spossata e alquanto sudaticcia, la nostra Queer Bee sta per tornare a casa dopo una lunga e faticosa giornata di duro lavoro nel solito mondo della moda, quando ad un certo punto ecco che squilla il cellulare... 
Queer Bee: Si, pronto??? (storce il naso perchè ha riconosciuto il numero, se no a che serve la rubrica nei cellulari...)
Orso Bruno: Io e te dobbiamo parlare!
Queer Bee: No amore, io e te abbiamo già parlato!!!
Orso Bruno: Eh no!!! Io e te dobbiamo parlare seriamente, face to face e questa volta seduti ad un tavolino con una bella bottiglia di acqua minerale al posto del vino! 
Queer Bee: Acqua minerale??? Ma per chi mi hai preso???
Orso Bruno: Certo, perchè dobbiamo essere lucidi almeno una volta. Mi sa che qui continuiamo a prenderci per il culo...
Queer Bee: Ed è cosa buona e giusta!
Orso Bruno: Eh?
Queer Bee: Amore io non ho mai preso per il culo nessuno, intesi? Abbiamo fatto sesso, dell'ottimo sesso e le cose tra noi son state chiare dall'inizio ma tu ti ostini a far finta che tra noi ci sia di più e tutto questo solo perchè tu vorresti che ci fosse di più. Senti, buona acqua minerale a questo punto...
Orso Bruno: Ma io non penso che...
Queer Bee: Tutututututututututtututututututu...


Morale
Ok, ragazze va bene tutto ma.... vediamo di capirci. Adesso solo perchè uno è un po' alcolista deve per forza essere un'alcolista "stupido"? 


Sequiel
Comunque, al giorno d'oggi non si fa in tempo ad elaborare una morale per un post che...  dopo la telefonata è ovvio che arriva un sms. Ve lo passo:
" Ciao, che fai domani pome o sera? 4 chiacchiere da soli e una pizza? Orso Bruno".
Visto che a quanto pare questo non capisce fatemi rispondere:
"No, mi dispiace sono impegnato... per il resto della mia vita!".
Q.B.
xxx

domenica 4 settembre 2011

THE QUEER BEE!



PICCOLI OMICIDI SERIALI
La nostra impavida Queer Bee decide di affacciarsi alla ringhiera che ha davanti la porta di casa sua per ritirare i panni stesi perchè, anche se è il 3 Agosto ed il caldo è a dir poco infernale, secondo lei verrà a piovere. Una volta iniziato il ritiro dei panni asciutti, in una splendida mise che comprende una t-shirt a righe orizzontali abbinata ad uno shorts a righe verticali, si imbatte in Marisol. Marisol è la sua peruvianissima vicina di casa con regolare permesso di soggiorno e tanto di curriculum con una lunghissima lista di aitanti e arzillissimi ultraottantenni che via via, negli anni, si sono alternati per ricoprire il posto di suoi datori di lavoro. Ma Marisol non è da sola. Dietro di lei si nasconde il pericolo pubblico numero uno: Micky. Micky è la sua dolcissima primogenita cholita di 3 anni e....


Marisol: Ciao!
Queer Bee: Ciao Marisol!
Micky: Ciao!!!
Queer Bee basita: Ciao Micky! Come stai?
Micky leggermente splatter: Ieri ho schiacciato un topo?
Queer Bee sconvolta: Cosa???
Micky splatter: Non è uscito tanto sangue...
Queer Bee basita: Ma stai scherzando???
Marisol: No, è vero!
Micky splatter ma ottimista: Lo sai, sono arrivata a casa ed ho subito lavato il mio monopattino. 
Queer Bee: Ah...


La nostra povera Queer Bee raccatta i suoi 4 stracci e, dopo aver salutato le due kamikazee peruviane, si chiude in casa morta di paura. Nonostante tutto però, non può evitare a se stessa una singolare riflessione sulle generazioni future e sull'importanza dell'educazione in questo paese. Anche se a pensarci bene non crede di essere la persona più adatta a dare giudizi di questo genere perchè l'oggetto della questione non è un drink alcolico nè un capo di moda. Allora si mette sul divano, si concentra e decide di racchiudere tutta l'essenza del suo pensiero filosofico in una sola, drammatica domanda:
"Ragazze scusate, ma questa bambina... ce la fa???".