martedì 1 gennaio 2013

BUON DUEMILA E CREDICI!!!


Era una notte buia e tempestosa. No, aspetta un attimo: buia si, tempestosa no. Ma faceva comunque un freddo porco ed io, moderna piccola fiammiferaia, continuavo a chiedermi perché. Si, perchè Dio, nella sua immensa grandezza, avesse deciso giusto oggi, in ordine ovviamente, queste tre cose per me:

1) Far saltare la corsa delle 23.00 alla 321 Trezzo/Monza.
2) Far si che un 18enne punkabbestia molto carino ma anche molto sporco e, soprattutto, maleodorante si innamorasse di me giusto in quell'ora che avanzava nella mia vita. La stessa ora che stavo utilizzando per aspettare la 321 delle 00.00 esatte al Binario7, teatro si, soprattutto di molte mie violente interpretazioni. 
3) Farmi dimenticare la tessera sanitaria a casa.


Bisogna credere in Dio, sempre e comunque. Io credo in Dio e credo che di artisti ce ne siano tanti in giro ma di vere è proprie incone oramai ne siano rimaste veramente poche. Siccome per me Dio è un'icona, confido nei suoi intricati disegni, opere o anche solo schizzi e cerco di interpretarli come farebbe Gillo Dorfles davanti al pisciatoio di Marcel Duchamp. Oh, Madre! Se Dio mi invia un messaggio c'è poco da fare: una ragione logica esiste. Sta a me scoprirla. 
"Cazzo ma non c'è nessuno qui?" - così esordisce il punkabbestia vedendomi solo e infreddolito sui gradini della stazione degli autobus. Capisco che non vale la pena rispondere e accenno un sorriso. Perchè poi? Perchè sono un coglione educato che però adesso dovrà subirsi la telecronaca in diretta del viaggio Massa Carrara-Milano raccontato da un pivello che fuma Lucky Strike e che non sa, molto probabilmente, che il bidet non è un semplice complemento d'arredo come un vaso o la bomboniera che la tua vicina di casa ti ha portato dalla Bulgaria con tanto affetto perchè in questi giorni pieni di aria natalizia le hai curato i piranhas che tiene in un bellissimo acquario di Leroy Merlin. No, qui non siamo in Francia nè in Inghilterra. Hai capito, piccolo post-Hippy della provincia di Monza e Brianza? Qui da noi il bidet serve e tu devi imparare ad usarlo. 
"Lo sai che la 321 per arrivare a Vimercate ci mette 20 minuti di solito, lo sai? - mi ripete una cosa come 20 volte, con aria speranzosa e quasi ansiosa nell'attesa di una mia complessa risposta che possa innescare una qualsiasi conversazione pseudo-geografica. 
"E tu lo sai quante parole, tra tutte quelle che hai appena nominato, io sconosco... e in particolare la parola Vimercate?" - Rispondo io, annoiato e infreddolito, ma soddisfatto per aver scelto una frase ad effetto che avrebbe ucciso una probabile conversazione inutile prima ancora che nascesse. Lo so, questo paese è contro l'aborto, ma io sono da sempre uno che si autogestisce in base ai cambiamenti climatici, atmosferici e soprattutto umorali. I miei intendo.
"Proprio una vita di merda." mi dice.
"Eh?"
"E' proprio una vita di merda, no?!"
"Ah..."
"Vero?" - Odio la gente che vuole sempre e solo conferme.
"Già..." - Odio dare le conferme che la gente si aspetta da me ma a volte sembra l'unica via per arrivare alla pace.
"Tu che fai nella vita?"
"Sopravvivo..."
"Figo! Indovina, cosa faccio io?"
"A giudicare dall'outfit... chiedi l'elemosina?"- C'è gente che prima ti fa le domande, se rispondi però poi ci rimane male. Non è il suo caso....
"No, magari! Studio, zio porco!"
"Ah! E non hai in quella borsa un bignami last-minute da ripassare?"

Povero, ingoia, avrà capito o no che questo freddo mi impedisce anche di pensare ad un'eventuale qualcosa da pensare, figuramoci da dire. Ok, sono un cafone. E' piccolo, sporco, carino e punkabbestia... ma credo sia pur sempre un essere umano e allora in questo momento così natalizio, mi accorgo di essere stato un tantino antipatico e gli dico una cosa carina, una di quelle cose che farebbero piacere a chiunque e che sono l'inizio di una probabile ed interessantissima conversazione pop-culturale da 2012. Si gli dico qualcosa che finalmente lo metterà davanti al suo lato oscuro, la sua omosessualità repressa che cerca disperatamente di venir fuori adesso che Dio lo ha messo lì, casualmente al mio fianco. Ho capito, questo voleva Dio ed io non posso deluderlo. Devo svezzarlo, devo fargli capire qualcosa, devo mandargli un messaggio profondo e potentissimo. Allora ci penso bene, velocemente ma bene e glielo dico, non curante del fatto che quello che sto per dirgli potrebbe confonderlo e metterlo davanti ad una parte di sé che nega e che nasconde con tutto sé stesso, io me ne frego e vaffanculo a tutte le conseguenze. Un giorno penserà a me e mi ringrazierà anche se adesso lo aspetta la crisi d'identità più grande che affronterà mai in tutta la sua povera punkabbestia vita. Devo dirglielo e si, glielo dico, senza girarci tanto intorno, chiaro, diretto, immediato. Glielo dico.
"Cazzo! Ho lasciato a casa la tessera sanitaria e adesso mi toccherà stare davanti al distributore come minimo due ore ad aspettare che qualcuno passi, si fermi per comprarle e mi faccia usare la sua!"
Sarà ancora vivo? Avrà capito? Va bene così, oramai l'ho detto. Anche perché... che altro potevo dire in quel momento? 
Hai capito o no quanto cazzo di freddo fa???
Beh, non importa. Quello che veramente importa è che finalmente ho capito qual'è la differenza tra me e la vera piccola fiammiferaia. Io si, ho sigarette e accendino, ma lei aveva i fiammiferi... e di certo anche l'extasy.

Questo blog è troppo gay. Proprio come te...

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