lunedì 20 giugno 2011

HO UCCISO MIO MARITO (SON DESTO)



"One man, he disappoint me.
He give me the gouge and he take my glee.
Now every other man I see...
Remind me of the one man who disappoint me...
...He live to put things in their place.
He did a commendable job.
He put himself so low...
He can hardly even look me in the face.
Oh, he made my blood just burn.
I flipped so far, I thought that I would not return!".


Stamattina ci ho messo un po' a ricordare. Mi son svegliato che tutto era perfetto. Ho persino pensato, per un attimo, che non fosse successo niente. Ma non è così. Ieri notte ho ucciso mio marito. Ho deciso di ucciderlo nel momento in cui ho realmente capito chi lui fosse. Era bello. Lui per me era molto, molto bello. Solo che aveva una memoria di 128K che corrispondono a 78 indirizzi e 2 suonerie monofoniche. Lui per me ormai era diventato un cellulare dei primi anni 90, un motorola 8700 per l'esattezza si, quello che c'era prima dello Star Tac. Ecco, per essere più precisi, siamo nel 2011 e lui non aveva il bluetooth, quindi risultava anche inutile guardarlo perchè tanto non capiva un cazzo. Si, non ha mai capito un cazzo. La sua autonomia mentale era pari a zero. Cosa cazzo potevo mai farmene io di un uomo Motorola 8700? 
No, me lo vuoi dire tu?
Hey hey hey! Guarda che non è che devi vendermi le enciclopedie, eh? 
Non devi convincermi di niente...
Era sdraiato sul divano e imprecava contro qualcuno che mentiva in tv. Come tutti quelli che vanno in tv. Tutti mentono. La tv è la nostra più grande maestra. Io come ogni sera avevo preparato la cena. Lui non veniva a tavola. Ho pensato che quella sarebbe stata l'ultima volta che lo chiamavo.
Quella è stata l'ultima volta che l'ho chiamato. Tempo fa feci una delle solite raccolte punti. Presi un coltello con una cosa come trenta bollini. Bellissimo. E' così bello che fin da subito decisi di lasciarlo nella confezione e usarlo solo in occasioni speciali. Un "fraraccio" da 30 cm. Ottimo. Potrei ammazzare un bue con un coltello così. Vuoi che non riesca ad ammazzare uno sfigato? Lo tiro fuori dal cassetto. Vado in salotto. Mio marito non si accorge nemmeno che sono entrato. E' lì che impreca. Io mi metto dietro al divano, in questo modo lui non mi vedrà. Sono in piedi dietro di lui. Comincio ad accarezzare i suoi capelli. Amo i suoi capelli. Lascio scendere la mano sul collo. Vado pazzo per il suo collo. La mia mano si ferma in un punto ben preciso e senza pensarci tanto con l'altra mano conficco il mio fraraccio nella sua gola. Non volevo vederlo in quel momento. Ma dato che la mia mano sinistra era ancora sul suo collo ho sentito la scossa mortale ed inattesa che ha attraversato tutto il suo corpo. Sono stato così veloce che non ha nemmeno avuto il tempo di emettere suoni. Povero. Ma ormai è andata e devo comportarmi di conseguenza. Che espressione stupenda che gli è venuta in viso. Credo di amarlo in questo momento come non l'ho mai amato prima. Sono sinceramente commosso... Il bagno! Devo portarlo in bagno. Comincio a trascinarlo e solo ora vedo il sangue. Sangue ovunque.
No, aspetta. Calma. Calma e sangue freddo... beh, a questo punto direi che ci sta. Fammi fare il punto della situazione se no sbarello. Ho appena ucciso mio marito.
Quindi?

Cose da fare adesso:
1. Portare mio marito in bagno, metterlo in vasca, aprire il suo petto e prendere il suo cuore.
2. Richiudere il petto con lo scotch da imballo e vedere di dargli una parvenza decente.
3. Chiamare l'Amsa per il ritiro del cadavere
4. Farmi un drink.
Cominciamo.


Bene. Lo porto in bagno. Lo sistemo nella vasca e corro a telefonare in comune. Aspè! Visto che sono ancora in bagno meglio dare un occhio nell'armadietto dei detersivi. Ecco, la candeggina manca ma meno male che ho una buona scorta di Alcool e Chante Clair. Si, Alcool da bere ovviamente, ma quello è tutto nel mobile bar del salotto. Ok. Posso chiamare adesso.


Amsa: Pronto Amsa Milano sono Paola dica...
Io: Si buongiorno Paola, devo prenotare per il ritiro di un corpo ingombrante...
Amsa: Andiamo sicuramente dopo il 20, le fisso la prenotazione. Sa che deve metter fuori casa sua il tutto la sera prima, quindi il 19, ed ha un massimo di 5 pezzi da far ritirare. Cosa sono? Mobili?
Io: No, è il cadavere di mio marito... per i cadaveri non fate prima di solito?
Amsa: Ah, si , scusi. E' solo quello?
Io: Si, solo quello.
Amsa: Ma è morto per cause naturali?
Io: No, l'ho appena ucciso io.
Amsa: Ah, ok, ma in questo caso devo passarle la mia collega. Lei ha la nostra carta servizi?
Io: No, purtroppo no, perchè? Da diritto a sconti o cose del genere?
Amsa: No, perchè questo è un servizio del comune, ma se si tratta di un cadavere mi sa che deve pagare tipo 10 euro per il trasporto, se non ha la tessera intendo, ma non ne sono sicura. Facciamo così, io le passo la collega, magari mi sbaglio, si faccia spiegare tutto da lei, va bene?
Io: Ok, grazie.
Amsa: Ma si figuri! La lascio un attimo in attesa. Grazie a lei, condoglianze e buona giornata!
Musichetta in random: "Near, far, wherever you are. I believe that the heart does go on. Once more you open the door and you're here in my heart and my heart will go on and on...".
Amsa: Si buonasera sono Claudia mi dica..
Io: Si Claudia, buonasera, ho già chiesto alla sua collega. Chiamo per prenotare il ritiro del cadavere di mio marito.
Amsa: Ok ma... devono aver sbagliato interno. Le passo io quello giusto. Questo è l'ufficio che si occupa dell'umido. Salve.
Io: Salve.
Musichetta in random: "Near, far, wherever you are. I believe that the heart does go on. Once more you open the door and you're here in my heart and my heart will go on and on..."
Amsa: Pronto Amsa servizio ritiro cadaveri buonasera sono Lucia, come posso aiutarla?
Io: Si Lucia  devo prenotare il ritiro di un cadavere. Riuscite a passare stasera?
Amsa: Certo! Mi dia l'indirizzo e l'orario che preferisce così facciamo in fretta che tra 5 minuti vado in pausa, le dispiace?
Io: Ma no, no ovvio. Allora l'indirizzo è Via... Riuscite per le 21?
Amsa: Si, va bene per le 21. Il cadavere? Deceduto per cause naturali? E' un suo parente?
Io: No, l'ho ucciso io un quarto d'ora fa. Era mio marito.
Amsa: Quindi lei è la moglie.
Io: No, sono il marito.
Amsa: Coppia Gay. Perfetto. L'aveva cornificato?
Io: No, ero semplicemente stanco. Non lo sopportavo più. Si dice che una donna ha bisogno di mille attenzioni. Un gay no. Ad un gay gira il cazzo prima che le attenzioni finiscano, se non addirittura prima che inizino. Ma nel mio caso ero stanco di vedere la sua faccia saccente.
Amsa: Bene. Ha fatto bene. Sarà stato un coglione...
Io: No Lucia, non lo era. O forse lo era ed io non riuscivo a vederlo... comunque, mi aveva rotto il cazzo lo stesso.
Amsa: Anch'io sto attraversando un momento così, la capisco mi creda, ma devo assolutamente confermare il ritiro perchè devo scappare in pausa. Ad ogni modo siamo lì per le 21. Mi stia bene e soprattutto si ricordi che "ha fatto bene!".
Io: Lo so.
Amsa: Allora la saluto. Buona serata!
Io: AH! Scusi, quasi dimenticavo... un'ultima cosa. 
Amsa: Dica pure...
Io: Ma sta cazzo di canzone della Dion non potete cambiarla? No, dico, che ansia! 
Amsa: E ma non siamo noi ad occ...
Io: Buona serata.
(tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu....)


E questa è andata. Adesso credo di meritarmi un buon drink. Fammi prendere il ghiaccio, la vodka e il succo...
Oddio! Lo sapevo! Ma perchè hanno inventato i cellulari?
ADESSO VOGLIO QUI QUALCUNO CHE MI SPIEGHI UNA VOLTA PER TUTTE PER QUALE CAZZO DI MOTIVO I CELLULARI DEVONO PER FORZA SUONARE!!!
Ah, ma è...


Io: Pronto?
La mia immagine: Bella ci sei? Che fai?
Io: Bevo.
La mia immagine: Grandi novità vedo... Ok, io tra poco passo e ti porto a Teatro.
Io: Non posso.
La mia immagine: Motivo?
Io: Ho appena ucciso mio marito. Alle 21 passano a ritirare il cadavere. Devo sistemare tutto...
La mia immagine: Ah, capisco. Vuoi una mano?
Io: No, dovrei farcela. Ma non sembri affatto sorpreso...
La mia immagine: Ah? Sorpreso io? Amore da te questo è veramente il minimo che uno si può aspettare. Che devo dire? Anzi, no, scusa la domanda, ma come mai lo hai ucciso?
Io: Non sei tu che mi hai detto di sbarazzarmi di lui?
La mia immagine: Si. Io ti avevo detto di staccare. Non di ammazzarlo, ma immagino che adesso non servirà a molto questo discorso, quindi meglio non andare avanti. Capisci però che sei il solito? Che ti fai prendere dalle tue cose e non vedi più nulla? Che la tua mania del "tutto e subito" prima o poi poterà anche te alla fossa? E lui?
Io: L'ho portato in bagno. Adesso sistemo un paio di cose, poi pulisco e lo consegno ai tipi del comune.
La mia immagine: Vuoi che ci vediamo dopo?
Io: No. Ho bisogno di dormire. Ho bisogno di capire se riesco. E poi non so, non so che pensare, sto bene, lo giuro... ma non so che pensare.
La mia immagine: Hai ammazzato tuo marito. C'è poco da pensare...



La nostra autostima ha un continuo bisogno di essere accarezzata, cullata, viziata. Non tutti sono coscienti di questa cosa, anzi, molte persone vivono una vita intera convinte che sia giusto l'esatto contrario, privandosi di quello che può farle stare bene e crogiolandosi in acque sporche con l'unico intento di sentirsi dire che è giusto così, avranno di più in un' altra vita. Allora cosa ci siamo venuti a fare noi in questo mondo? Questa vita non era un dono? Io non la penso così. La nostra autostima deve essere coccolata continuamente. Sempre e prima di ogni altra cosa. Questo è quello che mi viene in mente adesso che stringo il suo cuore tra le mani. Posso finalmente farne un buon uso. Adesso si. Perciò ho deciso di fare col suo cuore qualcosa che mi servirà quotidianamente, ma che servirà anche alla mia persona in quanto narcisista cronica. Ne farò una borsetta. Con il suo cuore. La porterò sempre con me. Sempre con me. Si, fino a quando non mi stuferò e la butterò in un angolo. Perchè stavolta, credimi, sarò io a stancarmi. Ma almeno adesso posso dire che mi servirà a qualcosa. 
E' strano. C'è gente che passa la vita ad amare in segreto altra gente. C'è gente che ci mette una vita a capire che quella persona è la persona giusta. E' poi c'è chi ci mette un attimo a capire che non ha fatto altro che sprecare tempo. Il tempo che sprechi non te lo ridanno indietro. E' come il vento che annuncia una tempesta. Freddo e rumoroso.
Alla fine mi son detto che forse era proprio quello che dovevo fare da tempo. Ho pulito casa stamattina. Ho pulito il bagno sette volte. La mia vasca da bagno brilla. Ma la vista dalla finestra rimane sempre la stessa. 
Uccidere il proprio idolo è la scusa migliore che puoi trovare per lavare il pavimento. 
Fidati.





"HE-ART"
Carl William Rossi 
2011


"Uccidere è come tagliarsi le unghie dei piedi. All’inizio solo il pensiero ti rende pigro... ma quando cominci a tagliarle ti accorgi che fai molto più in fretta di quello che avevi pensato. Poi credi che passerà parecchio tempo prima di rifarlo. Ma quando meno te lo aspetti... sono già ricresciute".
KIKA - Un corpo in prestito
Pedro Almodovar
1993

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