domenica 15 maggio 2011

DIARIO

- Sai David, alla fine, dopo lunghe ed accurate riflessioni, ho capito di essere praticamente come Laura Palmer. Solo che in effetti mi manca un diario.
- E il cellophane.
- No, scusa, cosa c'entra?
- A parte il fatto che oggi tutti hanno un diario, solo che non si chiama più diario ma Facebook. Tutti tranne te. E comunque non si può essere Laura Palmer senza il cellophane, e bada bene la mia non è critica ma cronaca...
- Allora, cronaca un bel paio di coglioni! Prima cosa: sai bene cosa penso di Facebook e di tutte le altre possibilità di diventare scemi davanti al PC. Le chat poi... sono assolutamente da evitare, per carità di Dio, non c'è niente di meglio per dare il peggio di se stessi. Sono luoghi malsani, dove ogni essere umano tira fuori cose di se che non sapeva manco di avere. La gente si mette lì e crede di essere onnipotente e quindi può dire e fare tutto quello che non deve. Perdenti nella vita reale che in quella virtuale fanno di tutto per convincere se stessi di non essere delle enormi pippe. E sai che non mi sbaglio. Poi dico, per quanto riguarda il cellophane.... ma devo fare tutto io? Non dovrebbe pensarci la produzione? No perchè se no veramente siamo alla frutta! Ma figurati se mi devo pure mettere in giro per negozi a cercare il cellophane. E' vero che lei l'hanno ritrovata nel lago e qui un lago non c'è, ok, ma abbiamo un fiume e tu questo lo devi mettere in conto. Io dico solo che ho veramente troppe cose da fare e se esiste una produzione è bene che faccia il suo dovere perchè già di mio sono abbastanza in sbattimento co' sta storia che non ho un diario. E tu signorina da oggi sei in punizione. Torni a casa e scrivi una paginetta di "Devo fare un pompino" in stampato minuscolo e una in stampato maiuscolo, così vedi come ti passa la voglia di sgrillettarti su Facebook. Intesi?
- Ok.
- Chiama quel pirla del cameriere va'.... non ti vedo bere? E' successo qualcosa?




"Il diario aveva il ruolo che di solito hanno questi documenti: tracciare la rotta dell'esistenza, stimolare la memoria, testimoniare una vita interiore e, forse, scacciare il dubbio di non esistere affatto".
Frances McCullough

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